Statistiche, coronavirus e ripresa delle attività del betting terrestre
Se l'emergenza Covid-19 sta creando problemi all'economia, l'impatto maggiore lo subisce il settore del gioco, sopratutto nel retail: per le agenzie di scommesse servono nuove strategie.
In questi giorni si fa ricorso continuo alle statistiche e ai modelli matematici per tentare di stimare la possibile durata della pandemia da coronavirus e, di conseguenza, quella della quarantena a cui siamo stati costretti dal Governo. Proponendo una serie di analisi analoghe a quelle utilizzate dai bookmaker nelle scommesse.
La “statistica” si può definire una branca della matematica che, quale scienza astratta, deve essere poi applicata a dei contesti reali, ognuno con delle proprie variabilità, specialmente se siamo in un contesto biologico evolutivo. Ovvero, più il campione di base è variabile, e meno significativi sono i dati che si possono dedurre se il campione è relativamente limitato, nel tempo e nel numero dei casi esaminati.
Inoltre, nel caso del coronavirus, siamo in un “sistema aperto”, in interazione con il resto del mondo, per cui si deve tener conto anche delle infezioni “di ritorno”, come già sta avvenendo in Cina.
Da qui un invito a farlo e a studiare soluzioni adatte per ridurre una probabile riduzione del gioco fisico, puntando anche e non solo sulla multimedialità tra online e retail, per ridurre al minimo il tempo di permanenza nei centri scommesse, come già in parte avviene per i bookmakers che operano in entrambi i settori. Esistono già soluzioni innovative ad hoc; ma, come si sa, l’innovazione tecnologica non ha limiti, per cui diamo spazio a una nuova creatività nel settore “scommesse da banco”.