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Blue Whale, M5S: 'Regione Emilia Romagna non sottovaluti i rischi'

28 giugno 2017 - 11:23

Il 29 giugno in Commissione Cultura e Lavoro della Regione Emilia Romagna verrà discussa l’interrogazione del MoVimento 5 Stelle, che chiede un impegno per cercare di arginare il “gioco” del suicidio.

Scritto da Redazione
Blue Whale, M5S: 'Regione Emilia Romagna non sottovaluti i rischi'

Una campagna comunicativa nelle scuole, in rete e nei centri di aggregazione dei giovani, anche sportivi, per cercare di arginare i rischi legati alla diffusione del “gioco” del Blue Whale. È quanto chiedono Andrea Bertani, Raffaella Sensoli e Gianluca Sassi, consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, all’interno di una interrogazione che verrà discussa domani 29 giugno in Commissione Cultura e Lavoro della Regione Emilia Romagna e che riguarda i rischi legati alla diffusione, soprattutto tra i giovanissimi, di questa pratica particolare che spingerebbe le persone al suicidio.

“Come qualche settimana fa ha ricordato la Polizia Postale non si tratta solo di un gioco, ma di una vera e propria minaccia per i nostri giovani la cui pericolosità sta proprio nel rischio di emulazione altissimo che ne deriva - spiegano i consiglieri regionali del M5S – Per questo, nonostante i dati dicono che il fenomeno in Emilia-Romagna per fortuna è ancora limitato, crediamo sia necessario non sottovalutare questo problema e agire al più presto. Per questo Sensoli, Sassi e Bertani nella loro interrogazione chiedono alla Regione di attivarsi al più presto proprio per mettere in campo una serie di azioni che possano in qualche modo cercare di arginare il fenomeno. “Le Regione potrebbe fin da subito mettere in campo una campagna comunicativa ad hoc nelle scuole, nei centri di aggregazione anche sportivi e in rete per sensibilizzare i più giovani alla partecipazione a questo gioco assurdo – concludono i tre consiglieri del MoVimento 5 Stelle – Crediamo che nel piano regionale della Prevenzione e nel nuovo Piano Socio Sanitario debba entrare a pieno titolo anche la prevenzione di questi fenomeni. Bisogna potenziare le attività sociali affinché i giovani non siano connessi esclusivamente con la rete, ma principalmente con la realtà, per aiutarli a non isolarsi”.

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