Bullo (Nintendo): 'La comunicazione oggi è gestire i rumors'

Milano - La "marca" che diventa sempre più democratica. Attraverso la partecipazione dei consumatori nella gestione della comunicazione aziendale. È quanto sta facendo in questo momento Nintendo, come spiega Massimo Bullo, responsabile marketing Nintendo Italia, intervenendo al panel dedicato a: "Comunicazione, fiducia e reputazione: la sfida nell'era della 'post-verità'" ospitato all'interno del Forum Comunicazione 2017 in corso di svolgimento a Milano.

"Nintendo si sta rendendo conto che il suo posizionamento non è più gestibile in modo autoritario - spiega il manager - oggi il posizionamento di un brandy così popolare non può essere più 'pagato' come si faceva un tempo, attraverso le agenzie o la stampa, perché oggi non basta più. Oggi questo potere è ormai in mano ai consumatori. Però ci sono tipi e tipo di consumatori. Da un lato c'è il consumatore 'tipo 1', che è quello fedelissimo, innamorato dell'azienda. Con un grado di attenzione verso l'azienda che spesso, però, sfiora quasi l'ossessione. E per un'azienda esposta come Nintendo, è ormai all'ordine del giorno il diffondersi di rumors attorno al brand, che rimbalzano attraverso i consumatori e hanno spesso un forte impatto sulla reputazione dell'azienda.

Una dinamica che va assolutamente gestita ma che richiede di uscire dai canoni tradizionali, richiedendo, secondo noi, una partecipazione anche co-creativa del consumatore. Si tratta di milioni di consumatori, che vanno gestiti in maniera specifica. Servono professionisti per gestire questa relazione. Non si tratta nemmeno di una attività di Crm (Customer relationship management, Ndr), ma è qualcosa in più, di diverso. Quello che ha fatto Nintendo è selezionare tra questa rete enorme di persone, un profilo che potesse risultare adeguato a rappresentare l'azienda in questo ambito, gestendo i rumors e facendo una sorta di moderazione sulla rete di consumatori. Questa figura è stata integrata nell'azienda e svolge un'attività quotidiana su questo fronte".