Terni - "Siamo fortemente interessati a seguire tutti gli esports e a inserirli nel pacchetto delle discipline olimpiche. Il passo enorme è stato comunque la proposta del riconoscimento degli esports nei cinque sport aggiuntivi esaminati dal Cio. Riconoscimento ancora da inseguire ma solo il fatto di averli proposti e che li abbiano valutati è decisamente positivo".
"Il giocatore - continua Cito - va messo nelle condizioni di farlo diventare un atleta. Sono convinto che ci riusciremo. Bisogna allenarsi tanto in queste discipline come nelle altre già riconosciute.
Le negatività che girano intorno a questo settore vanno affrontate non devono essere un limite: penso, infatti, al doping. Le nostre organizzazioni devono essere in grado di gestire queste situazioni per tenere al sicuro gli atleti.
È importante per questo che gli esports abbiano una sicura organizzazione e un serio riconoscimento così da poter controllare e analizzare questo fenomeno.
Ci saranno anche i mondiali della Fifa ma l’importante è analizzare il settore e strutturare l’organizzazione. Se non facciamo tutto questo rischiamo di perdere un’occasione importante e di non tutelare i gamers".
È sbagliato - conclude Cito - "dare per scontato che gli esports siano violenti: una cosa è violenta se lo è la persona. Tutti i ragazzi che giocano non è scontato che lo siano. Il nostro obiettivo è rendere felici le persone che praticano sport".
L'ASSESSORE ALESSADRINI: "ANTIDOTO CONTRO GAP" - "Ho accolto con grande piacere l'idea di ospitare a Terni questo progetto dopo Roma, Napoli e Milano. Non sono una videogamer ma a casa ho un ragazzo, mio figlio, che ovviamente gioca e che quindi seguo in questa sua passione. Siamo molto interessati al tema e, chissà, magari un domani potremmo ospitare qualcosa di concreto e una squadra di esports ternana".
Così l'assessore alla Scuola del Comune di Terni, Valeria Alessandrini, nel suo intervento al convegno.
"Abbiamo coinvolto le scuole non a caso anche per cercare di istruire all’utilizzo corretto degli strumenti tecnologici. Gli esports potrebbero servire a utilizzare meglio queste ore passate sugli strumenti spesso inutilmente o per noia. Un modo anche di combattere la ludopatia dovuta all’utilizzo estremo di smartphone e altri devices".