Videogiochi, la politica tra proposte di tutela ed elogi al ruolo formativo
Ecco tutti gli interventi dei politici partecipanti al convegno sui videogiochi organizzato dalla Commissione Cultura della Camera.
Roma - "Mi sono avvicinata al problema dei videogiochi violenti con una lettera a Renzi in cui si chiedeva di fare una campagna informativa per i genitori sui videogiochi". Lo afferma Ilaria Capua (Scelta Civica), della Commissione Politiche Ue, nel panel ‘politico’ del convegno organizzato dalla Commissione Cultura della Camera dal titolo ‘A proposito di videogiochi. Riflessioni, proposte e osservazioni sul mondo dei videogame in Italia’.
"Ci sono giochi per grandi e giochi che non lo sono – aggiunge - e tanto di cappello all'Europa che ha adottato il Pegi. Il problema è il Gap generazionale e come istituzione non possiamo prescindere da questo. L'eccesso di uso di videogiochi o la circolazione nel pubblico di età minore piccolo può generare problemi, senza per questo voler demonizzare l'industria".
Il deputato del Pd Roberto Rampi aggiunge: "Mi interessa considerare l'idea di videogame come prodotto culturale. Dobbiamo quindi mettere in evidenza il fatto che la cultura e l'arte evolve e dobbiamo capire come sostenere i nuovi prodotti culturali. Il tema delle dipendenze è qualcosa che c'è in tutti i campi, però sono convinto che proibizioni e sanzioni non funzionano. Credo invece che ci debbano essere degli strumenti di comprensione che devono essere dati".
Francesco D'Uva, deputato del M5S anch’esso membro della Commissione Cultura, da parte sua afferma: "Il videogioco è importante per la formazione dell'individuo, migliora il team building e aumenta la curiosità. Non va visto come un capro espiatorio e come un rischio, ma va considerati a mio avviso come l'ottava arte. E i videogiochi sono un'opportunità di crescita per il paese. Quindi dobbiamo investire su questo settore".