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Valore Impresa Gaming: 'Nuovo aumento Preu uccide piccole imprese'

27 settembre 2019 - 13:31

Secondo il presidente di Valore Impresa Gaming, Gianni Cicero, l’aumento del Preu è impercorribile e dannoso per le imprese ma anche per l’ordine pubblico e la sicurezza.

Scritto da Redazione
Valore Impresa Gaming: 'Nuovo aumento Preu uccide piccole imprese'

“Un nuovo e ulteriore aumento del Prelievo erariale unico applicato agli apparecchi da intrattenimento sarebbe insostenibile e completamente deleterio per la sostenibilità dell’intero sistema del gioco pubblico. Il governo non può pensare di attuare l’ennesimo rincaro della tassazione sul settore, già ai massimi livelli, superiore a qualunque altro comparto economico nazionale, senza valutare e approfondire gli impatti che questo avrebbe sull’industria e sulla società più in generale per questo urge un confronto con la filiera”.

A lanciare l’allarme è Gianni Cicero, presidente di Valore Impresa, l’organismo di rappresentazione delle piccole e medie imprese italiane, alla luce delle indiscrezioni riportate oggi dalla stampa nazionale che anticipano la volontà di aumentare ulteriormente le tasse sul gioco e, in particolare, sugli apparecchi.

“Dopo gli innumerevoli e costanti rincari operati dai precedenti governi, al punto da far passare l’aliquota dal 13,5 al 19,6 percento delle somme giocate, non ci sono più margini per eseguire ulteriore aumento del Preu: ciò significa che un intervento di questo tipo otterrebbe l’unico effetto di strangolare le piccole imprese e senza neppure portare a benefici erariali, come già dimostrano i risultati economici e finanziari dell’ultimo periodo in seguito ai precedenti aumenti della tassazione”, aggiunge Cicero.

La tassazione degli apparecchi da intrattenimento è già oggi vicina al 70 percento del margine per le imprese del settore e già questo dato rende evidente quanto sia improcedibile un ulteriore rincaro, avendo come unica conseguenza la morte delle piccole e media imprese. Un rischio che lo Stato non si può certo permettere, alla luce dell’ancora diffusa illegalità sul territorio, che sta peraltro prendendo nuovamente piede anche alla luce delle restrizioni regionali nei confronti del gioco lecito.

 

 

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