skin

New slot 3: Parlati (Dg Acmi), “Tre mesi per produrre le nuove macchine”

28 giugno 2013 - 08:20

Le nuova generazione di apparecchi da intrattenimento sta arrivando. O, almeno, il primo passo verso il completamente dell'iter burocratico è stato compiuto. Ma quanto impiegheranno, i produttori, a tirar fuori il primo esemplare di 'new slot 3'? Tre mesi al massimo, secondo il direttore generale dell'Acmi – l'associazione nazionale dei costruttori – Gennaro Parlati. E a chi lamenta l'eccessiva complessità del passaggio generazione, assicura: “Gli sforzi, seppure notevoli, saranno ripagati da un mercato più stabile”.

Scritto da Ac
New slot 3: Parlati (Dg Acmi), “Tre mesi per produrre le nuove macchine”

 


Le nuova generazione di apparecchi da intrattenimento prevista dai Monopoli di stato per il prossimo futuro si propone come un intervento mirato a incrementare la sicurezza delle slot in circolazione. Ma c'era davvero bisogno, secondo l'Acmi, di un intervento di questo tipo?

“Le Awp rientrano senza dubbio fra quei prodotti ad elevato tasso di tecnologia che, più di altri, richiedono un aggiornamento dei propri sistemi di protezione. L'intervento previsto richiederà un notevole sforzo in termini di investimenti, in ricerca e sviluppo, ai produttori e per l'aggiornamento del parco macchine ai gestori. Uno sforzo reso ancora più gravoso dallo stato di crisi economica che coinvolge tutto il paese e dalla 'diffidenza' del sistema bancario nei confronti dell'industria del gioco, più volte denunciata dal Presidente Massimiliano Pucci di Assotrattenimento. Noi dell'Acmi però siamo certi che, come sempre, l'intera filiera risponderà con professionalità e coerenza agevolando un rinnovamento che, ne siamo altrettanto certi, contribuirà a far crescere e stabilizzare, in futuro, il mercato”.

Secondo i produttori dell'Acmi, quando si potranno vedere i primi prototipi di Awp3 sul mercato?
“Il nostro tavolo tecnico nel corso di questi due anni trascorsi ha seguito con estrema attenzione l'evolversi delle attività redigendo costantemente uno schema di lavoro che, in base alle informazioni condivise, fosse in grado di prevedere i tempi medi di produzione del nuovo prodotto. Uno strumento industriale fondamentale, indispensabile per poter programmare per tempo investimenti, manodopera e produzione finale. Immaginando di ricevere oggi tutte le informazioni tecniche ancora non definite, le aziende italiane sarebbero in grado di completare il prodotto in due o tre mesi lavorativi. Ovviamente a tale tempistica, per il definitivo lancio sul mercato delle nuove Awp, andranno aggiunti i tempi di certificazione e omologa”.

Quale sarà l'impatto sul mercato delle nuove macchine in termini di produzione, distribuzione e gestione?

“Siamo più che coscienti delle difficoltà alle quali andremo incontro con l'avvento dei nuovi apparecchi, come ogni rivoluzione che si rispetti, per piccola che sia, anche questa provocherà un periodo di incertezza e verifica da parte del mercato e degli operatori. Subito dopo le difficoltà che dovranno affrontare i produttori per definire i nuovi apparecchi, sarà la volta dei gestori che dovranno confrontarsi con una nuova metodologia di  gestione. Come detto, conosciamo bene le difficoltà alle quali andremo incontro nei prossimi mesi, ma al contempo, siamo più che sicuri che lo sforzo profuso dai produttori e dai gestori sarà ripagato da un mercato più stabile e anche meno soggetto agli attacchi mediatici”.

Ma questo lunghissimo iter di introduzione delle nuove macchine, avviato ormai due anni fa, che effetto ha avuto sul mercato? I produttori dell'Acmi, già in passato, avevano lamentato un clima di incertezza che ha destabilizzato il settore..

“Tutti gli interventi che prevedono un'importante fase di rinnovamento, provocano una profonda instabilità nel percorso del loro iter di sviluppo. Il solo annuncio di un futuro cambio del parco apparecchi ha alimentato negli operatori, nel corso dei due anni trascorsi e ancora oggi, una particolare incertezza che, di conseguenza, ha generato uno stallo del marcato che ha coinvolto produttori e gestori”.

Articoli correlati