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Slot nei Ctd: Stanley chiama in giudizio Adm, “Agenzie discriminate da gara”

28 aprile 2014 - 08:51

Stanleybet ha chiamato in giudizio per il risarcimento dei danni i dirigenti apicali dei Monopoli di Stato, tra cui il firmatario della circolare sulle slot del 13 giugno 2013, Roberto Fanelli, e altri dirigenti regionali, materiali “esecutori di gravi presunte violazioni del diritto comunitario a danno di Stanleybet e dei suoi Ctd”, afferma il bookmaker estero secondo cui non è accettabile che le agenzie ad esso collegate non possano installare slot machine al loro interno, come stabilito da una circolare dei Monopoli. La prima udienza al Tribunale di Roma è fissata per il 7 ottobre 2014.

Scritto da Redazione
Slot nei Ctd: Stanley chiama in giudizio Adm, “Agenzie discriminate da gara”

“I danni accertati per Stanleybet e per i suoi Ctd, secondo le prime stime, superano – ad oggi - i 5 milioni di euro”, afferma ancora il bookie.

 

LA QUESTIONE CONCESSIONE - I gestori dei Ctd collegati a Stanleybet e ad altri operatori “il cui ingresso in Italia è stato impedito, in violazione del diritto comunitario, hanno pieno diritto di installare le slot machine nei propri locali, contrariamente a quanto sostenuto dai dirigenti dell’Amministrazione e dai concessionari di scommesse. Stanleybet e gli altri operatori, infatti, non hanno potuto ottenere la concessione a causa di una situazione di grave distorsione del mercato; di contro, i cosiddetti concessionari storici hanno beneficiato per 16 anni, nel periodo 2000-2016, di ben tre gare discriminatorie graziosamente servite dal Coni prima e da Aams poi, in violazione dell’obbligo di disapplicazione, da parte di funzionari pubblici, di norme che violano il diritto comunitario. Sia Stanleybet che le altre compagnie estere sono così state costrette a offrire i loro servizi tramite Ctd e/o Ced in applicazione dell'interpretazione obbligatoria della Corte di Giustizia e della Suprema Corte di Cassazione italiana, quale unica modalità di raccolta che allo stato è consentita a seguito delle reiterate discriminazioni subite da tali operatori nelle fasi di accesso al sistema concessorio nazionale.

Solo due giorni fa, il Chairman della compagnia, John Whittaker, aveva definito “non accettabile” il fatto che le agenzie collegate a Stanleybet, dopo centinaia di decisioni dei tribunali e diverse sentenze della Corte di Giustizia, venissero ancora identificate da un dirigente apicale di Aams come “punti illegali” e che fosse loro impedita la competizione con i concessionari dello Stato, anche attraverso lo stop all’installazione delle slot machine nei centri”, aggiunge ancora Stanleybet.

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