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Distanziometro: As.Tro "Inutilità dello strumento non esclude altre ipotesi"

07 ottobre 2014 - 11:40

“ In via preliminare si deve dare atto che in tutti i tavoli regionali deputati ad attuare con delibere – regolamenti – istruttorie, il distanziometro introdotto dai consigli elettivi, i tecnici rilevano l’inutilità della misura in sé, sforzandosi (di conseguenza) di implementare quanto più possibile le altre misure adottabili, col nobile intento di perseguire quella linea di tutela socio-sanitaria che proprio il distanziometro avrebbe dovuto garantire”.

Scritto da Redazione
Distanziometro: As.Tro "Inutilità dello strumento non esclude altre ipotesi"

Lo afferma l’avvocato Michele Franzoso, del Centro studi As.Tro, commentando le varie politiche in materia di gioco che a livello locale puntano sulle distanze delle sale slot e Vlt dai luoghi considerati sensibili come chiese, scuole o ospedali. “Persino in Lombardia si è dovuto prendere atto che il distanziometro non ha prodotto alcun effetto apprezzabile, sotto il profilo della tutela socio-sanitaria, attivando, di conseguenza, l’accentuazione di rilevanza delle misure che dovevano semplicemente completare l’impatto che si riteneva già garantito dal distanziometro. Di qui l’idea di mettere le slot sul lampadario, piuttosto che in cantina, di folgorare con un laser chi entra in un bar con più di tre slot, oppure impedirgli di giocare sino a quando i suoi documenti non siano stati controllati (da chi?) e il test di auto-valutazione sul Gap. giudicato conforme a standard non definiti. In tutti i consessi aperti ai contributi della società civile emergono suggerimenti e proposte assolutamente condivisibili . Parliamo delle varianti sul tema distanziometro, ovvero le sue evoluzioni in termini di distanziometro giuridico, distanziometro temporale, distanziometro luminoso, ovvero idee per tenere lontano i problemi dalla slot, e non già la slot dall’intera cittadinanza, che ha (avrebbe) diritto di accedere al prodotto distribuito dallo Stato. In parole povere: la slot vicino alla scuola che la rete dovesse non abilitare al gioco nella fascia oraria di ingresso e uscita non può nuocere né agli scolari, né a rispettivi parenti (Idem per le funzioni religiose all’interno di luoghi di culto) . La slot che preveda le caratteristiche di alert costanti e sospensioni di gioco – responsabilizzazione dell’utenza – impossibilità di attivazione (senza un dispositivo meccanico che l’esercente consegna al solo maggiorenne), garantisce le tutele preventive classiche, che ogni terapeuta consiglierebbe, unitamente all’illuminazione dei luoghi deputati al gioco e il posizionamento delle slot l’una affacciata all’altra. Dalla società civile emergono contributi di chi studia e propone soluzioni frutto di analisi, ma soprattutto figlie di un obiettivo nobile e laico, ovvero quello di contenere gli effetti indesiderati nell’ambito della tollerabilità. In assenza di demagogia e di ricerca di consenso popolare le soluzioni sembrano spuntare tanto fisiologicamente da costituire un’idea stessa di superamento delle contrapposizioni esistenti, troppo spesso accentuate dalle politiche locali e mai chiamate a momenti di convivenza. Forse è questo un percorso che avvicina – almeno sul piano logico – chi di politica non vive, ovvero l’esigenza di risolvere un problema senza crearne altri”, conclude Franzoso.

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