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CdS sospende sentenza distanziometro Provincia Bolzano: 'Gravi pregiudizi'

15 maggio 2019 - 08:50

Il Consiglio di Stato accoglie istanza di misura cautelare monocratica per revocazione sentenza che ha negato effetto espulsivo del distanziometro provinciale di Bolzano.

Scritto da Fm
CdS sospende sentenza distanziometro Provincia Bolzano: 'Gravi pregiudizi'

“Sotto il profilo delle ragioni di eccezionale gravità ed urgenza, la parte ricorrente deduce come, a seguito della sentenza di appello, il Comune di Bolzano abbia imposto la chiusura dell’attività commerciale di sala giochi, lamentando: dispersione dei valori aziendali; azzeramento dell’avviamento aziendale; dissipazione degli investimenti; venir meno della unica fonte di reddito per i titolari; perdita dei posti di lavoro; pertanto sussiste verosimilmente il requisito del pregiudizio eccezionalmente grave e irreparabile, ispessito dalle ragioni di estrema gravità ed urgenza tali da non poter attendere la dilazione alla prima camera di consiglio utile”.

 

Lo evidenzia il Consiglio di Stato nel decreto con cui accoglie l’istanza di misura cautelare monocratica della sentenza emessa dalla sesta sezione lo scorso 11 marzo, che aveva negato l'esistenza di un “effetto espulsivo” della legge provinciale sul gioco di Bolzano. 
 
 
“Sotto il profilo della sussistenza del fumus, ad una delibazione molto sommaria, propria di tale fase, rispetto alla proposta impugnazione revocatoria, il ricorso, richiamando pedissequamente il ricorso in appello e le riproducendo i vizi dedotti e le pagine che li riportavano, deduce i vizi di omessa pronuncia e travisamento del contenuto della consulenza tecnica d'ufficio, sotto diversi profili; in particolare, con lunga disamina, il ricorso sostiene che la sentenza di appello – che riuniva diversi ricorsi per connessione – si sia concentrata soltanto sui motivi di possibile incostituzionalità e anticomunitarietà, tralasciando la trattazione dei restanti e incorrendo nel vizio di (errore di fatto revocatorio per) omessa pronuncia”, afferma ancora il Collegio.
 
 
“In disparte il motivo consistente nell’asserito travisamento del contenuto della consulenza tecnica di ufficio, con effetti, a quanto è dato comprendere ad una lettura in sede di delibazione, sulla rilevanza della censura di incostituzionalità, viene proposto il vizio di errore di fatto revocatorio per omessa pronuncia sui vizi, non esaminati e trattati in sentenza, relativi a: 'complessi motivi di censura' sui vizi degli atti adottati; sull’onere di contestazione; sui requisiti per la licenza; sullo statuto delle imprese”.
 
Per l'effetto, il Consiglio di Stato ha sospeso gli effetti della sentenza oggetto di ricorso per revocazione.
 
 
I giudici hanno fissato, per la discussione, la camera di consiglio del 13 giugno 2019.
 

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