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Decadenza sale gioco, Trga Bolzano ancora dalla parte degli operatori

12 novembre 2021 - 15:06

Nuova ordinanza del Trga Bolzano respinge istanza del Comune altoatesino contro la sospensione della decadenza delle autorizzazioni per la raccolta di gioco.

Scritto da Fm
Decadenza sale gioco, Trga Bolzano ancora dalla parte degli operatori

 

Si allunga la serie delle ordinanze con cui il Tribunale regionale di giustizia amministrativa di Bolzano conferma la sospensione della decadenza dell’autorizzazione alla raccolta di gioco con apparecchi disposta per alcune sale del territorio dal Comune con l'ordine di restituire la licenza e chiudere l'esercizio.

Come già accaduto per un esercizio oggetto di tale provvedimento nel 2017, i giudici hanno confermato lo stesso orientamento nei confronti di una sala Vlt, difesa dallo studio legale Geronimo Cardia, colpita da una misura analoga nel 2018.

In entrambi i casi il Tribunale ha accolto l’istanza presentata in via incidentale dai titolari delle autorizzazioni con due ordinanze cautelari, “ritenendo il ricorso non del tutto sprovvisto di fumus boni iuris” e riconoscendo “la sussistenza del pregiudizio economico lamentato da parte istante, tenuto conto che alla disposta decadenza dal titolo autorizzatorio consegue la chiusura dell’esercizio gestito dai ricorrenti”.

 

Il Comune di Bolzano ha chiesto la modifica delle ordinanze cautelari ai sensi dell'articolo 58 del Codice del processo amministrativo, secondo il quale “le parti possono riproporre la domanda cautelare al collegio o chiedere la revoca o la modifica del provvedimento cautelare collegiale se si verificano mutamenti nelle circostanze o se allegano fatti anteriori di cui si è acquisita conoscenza successivamente al provvedimento cautelare. In tale caso, l'istante deve fornire la prova del momento in cui ne è venuto a conoscenza”.
 
Ma per il Trga di Bolzano, per modificare le ordinanze cautelari non può essere chiamata in causa, come fatto dal Comune altoatesino, la nuova apertura di sale giochi sul territorio, che dimostrerebbe l’assenza del lamentato effetto espulsivo del gioco legale da mettere in relazione con la legge provinciale n. 13 del 1992, né “il dedotto mutamento dell’orientamento espresso in sede cautelare dal Consiglio di Stato nella materia in esame” che “non rientra in alcuna delle fattispecie rilevanti ai fini dell’applicazione dell’articolo 58 Cpa, non potendo in ogni caso l’istanza di modifica avere per oggetto nuove e diverse valutazioni giuridiche sull’affare già delibato dal Collegio”.
 
Infatti, “nel caso di specie la circostanza delle 'nuove aperture' di sale giochi rilevata dalla difesa comunale - a prescindere dal fatto che era già stata fatta valere nell’atto di costituzione depositato e, quindi, già stata presa in considerazione dal Collegio nell’ordinanza cautelare originaria - non influisce sul rapporto amministrativo inciso dal provvedimento impugnato, né produce alcun mutamento dell’originario assetto sostanziale attuato tra le parti e su cui ha già statuito il Collegio”.
 
Come si ricorderà sui ricorsi in materia proposti da tante società di gioco pende la decisione del Consiglio di Stato sulla decadenza delle autorizzazioni per alcune sale della provincia di Bolzano dopo la sentenza con cui l'11 marzo 2019 aveva negato l'effetto espulsivo della normativa vigente. 
 
La pronuncia sulla “legittimità del distanziometro di cui alla legge provinciale 13/1992” viene “ritenuta di portata dirimente per la decisione su tali gravami”, ma non è ancora intervenuta, fatto che ha spinto  il Trga di Bolzano a rinviare la trattazione di molti ricorsi al luglio 2022.
 

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