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Pdl gioco Piemonte: nuovo testo sotto la lente, pioggia di sospensive dell'opposizione

14 aprile 2021 - 08:49

Pdl sul gioco all'esame del Consiglio Piemonte, la minoranza tenta di bloccarlo ma le richieste di sospensiva vengono respinte. Ecco il nuovo testo.

Scritto da Fm
Pdl gioco Piemonte: nuovo testo sotto la lente, pioggia di sospensive dell'opposizione

Dopo mesi di attese e speranze, iniziative dei lavoratori e polemiche a mezzo stampa, è finalmente arrivato il giorno della discussione in Aula per la proposta di legge n° 99 “Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (Gap)” a firma del leghista Claudio Leone, che intende modificare la normativa in materia vigente dal 2016. Innanzitutto, eliminando la retroattività del distanziometro regionale, che dal 21 maggio sulla carta dovrebbe entrare in vigore anche per le sale da gioco e scommesse con autorizzazioni rilasciate dal 1° gennaio 2014 e sale scommesse con autorizzazioni risalenti al periodo tra il 1° gennaio 2015 e il 27 ottobre 2016.

Una discussione  cominciata nella mattinata di oggi, 14 aprile, con un'ora di ritardo rispetto all'ordine dei lavori programmato, e subito in salita. Proseguita per tutta la giornata all'insegna del muro contro muro e con una pioggia di richieste di sospensiva, che vengono infine respinte, fatta eccezione per quella di Marello che chiede il rinvio del testo al Cal, al quale è stato formulata una richiesta di parere e da cui si attendono dunque notizie.

Ai 3mila emendamenti presentati dalle forze di minoranza, infatti, si sono aggiunti quelli presentati nelle ultime ore dalla maggioranza, destando le critiche feroci dell'opposizione.

GALLO, SACCO, BERTOLA E GRIMALDI: "TESTO RISCRITTO, SOSPENDERE LA SEDUTA" - Depositati molti emendamenti sulla proposta di legge n° 99 anche dalla maggioranza. Una modifica commentata dal consigliere Raffaele Gallo (Pd), che ha chiesto tempo per guardare gli emendamenti, vailutarli ed eventualmente formulare dei sub-emendamenti.
Dello stesso tenore l'intervento di Marco Grimaldi (Luv), che ha rivendicato "le ore piccole" fatte nello scorso weekend, inoltrando 54 mail con 13.400 ememdamenti alla proposta, auspicando che il lavoro fatto "non venga modiicato" dall'operazione della maggioranza. Criticando gli emendamenti, in quanto "riscrivono il testo. Siamo di fronte ad un blitz legale in cui la maggioranza non ha discusso un emendamento e ha portato direttamente il testo in Aula. Ci troviamo a pochi minuti dall'inizio della seduta di fronte ad un testo completamente modificato. Credo sia inaccettabile che si possa lavorare così. Va sospesa la seduta, almeno di 3-4 ore per avere un tempo congruo per leggere tutti gli emendamenti e fare anche i sub-emendamenti".
Grimaldi quindi ha chiesto di riprogrammare i lavori.
"Se viene richiamata legge in Aula, il testo dovrebbe essere già perfetto. Il fatto che da maggioranza e Leone vengano presentati emendamenti che vanno a modificare il testo non ha senso, cambiano le carte in tavola", agggiunge Sean Sacco (M5S). "Credo sia opportuno darci la mattina per capire come analizzare il quadro degli eventi, per essere messi in condizione di esaminare gli emendamenti presentati dalla maggioranza. Abbiamo già lavorato tutto il weekend per essere pronti, e oggi cambia tutto. Serve una sospensione che ci consenta di analizzare quello che è stato fatto".
Giorgio Bertola (Movimento 4 ottobre) interviene sull'ordine dei lavori e le modalità ribadendo quanto detto dai colleghi. "Il richiamo in Aula della proposta di legge è stato scorretto, abbiamo sfruttato il poco tempo che avevamo, e poi scopriamo che il testo è stato emendato dalla maggioranza e dallo stesso primo firmatario, in maniera importante. Se si vuole cambiare totalmente il testo serve un lavoro fatto in commissione, ci vuole tempo per leggere gli emendamenti ed eventualmente i sub-emendamenti, e al momento non sappiamo quanti sono. Ci vuole come minimo il tempo per leggerli".
 
"DOVE SONO CIRIO E GLI ASSESSORI?" - Molti consiglieri hanno quindi fatto appello al presidente del Consiglio Stefano Allasia, per chiedere di convocare una capigruppo, invitando alla riflessione. Ma invano. Il voto della maggioranza ha detto no alle richieste in tal senso. La presentazione dei sub-emendamenti potrà avvenire nelle prossime ore.
Il dibattito che ne è seguito si è concentrato sull'assenza del governatore Alberto Cirio, in congedo per "motivi istituzionali" (non si sa se per la visita del generale Francesco Figliuolo, commissario per l'emergenza Covid, prevista nel tardo pomeriggio, per l'inaugurazione del centro vaccinale del Lingotto, richiamato dall'assessore alla Semplificazione Maurizio Marrone) dell'assessore al Bilancio Andrea Tronzano, impegnato in un incontro con alcuni lavoratori, e dell'assessora al Lavoro Elena Chiorino. Per chiarire i reali intendimenti della maggioranza in materia di gioco.
In soccorso del settore del gioco arriva Francesca Frediani (M5S): "Comprendiamo le difficoltà dei lavoratori, che temono per il loro futuro, ma crediamo che dovrebbe essere presente l'assessore al Lavoro Elena Chiorino, poiché dovremmo discutere anche delle ricadute su di loro. La presenza degli assessori è fondamentale per discutere su questo tema". Una presenza ritenuta vitale anche per i consiglieri del Pd Domenico Ravetti e Maurizio Marello. Che ha aggiunto: "In due anni sarebbe il primo provvedimento preso dalla Giunta Cirio per salvaguardare l'occupazione, l'assessore Chiorino ci spieghi perché questa legge è ritenuta così importante". Sempre in casa Pd, per il consigliere Alberto Avetta si tratta di "assenze politiche che tradiscono divisioni nella maggioranza. I lavoratori hanno il diritto di sapere se la maggioranza ha maturato un'idea chiara sulla proposta di legge all'esame. Credo che le assenze che registriamo oggi non aiutino a chiarire questi dubbi ma li alimentano, non è un comportamento serio verso i piemontesi e le persone che aspettano da questa maggioranza un segnale definito".  La consigliera Sarah Disabato (M5S) definisce "surreale" la situazione, evidenziando che invece di parlare della salute dei cittadini si parla di un testo che invece la mina e chiedendo al presidente Cirio di intervenire. Una richiesta avanzata anche da Monica Canalis (Pd).
 
"RINVIARE TESTO IN COMMISSIONE E AL CAL" - In un nuovo intervento, Gallo ha formalizzato la richiesta di rinvio dell'esame della Pdl n° 99 in commissione, subito appoggiato da Bertola, Frediani e Grimaldi, che ha motivato tale richiesta: "È un atto di buonsenso che avvantaggia più il lavoro della maggiornaza che delle opposizioni. Con 20mila emendamenti, calcolando almeno un minuto e mezzo per la votazione di ognuno, andiamo incontro a 500 ore, 40 giornate lavorative di 12 ore. Credo che così ci metteremmo un mese e mezzo o due a fare questa discussione in Aula. Credo che il presidente Gallo vi stia dando un exit strategy. Non ha più senso riportare in discussione in commissione almeno parte di questo testo? È l'unico modo per evitare figuracce, uno spreco di tempo e una corsa inutile, visto che non riuscireste ad approvarla in questo mese e mezzo". 
Gallo quindi aggiunge: "È stata una forzatura portare il testo in Aula, pur non condiviso da tutta la maggioranza. Ci costringete ad atteggiamento ostruzionistico, chiediamo di andare in commissione, bisogna conoscere per poter deliberare. Non serve una forzatura che porterà solo ad un allungamento dei tempi e ad un nulla di fatto". Sulla stessa linea anche Mario Giaccone (Chiamparino per il Piemonte), per il quale "c'è attenzione a non sprecare tempo", richiamando "al senso di responsabilità di tutti" ed evidenziando che "sono emersi fatti nuovi nel frattempo, non c'è uniformità di vedute nella maggioranza, quindi a maggiore ragione ci sono gli argomenti per tornare in commissione, ma senza esacerbare ulteriormente gli animi, con una discussione piana sul tema, per chiarirsi le idee". Posta in votazione, tale richiesta è stata bocciata dalla maggioranza.
Marello quindi ha chiesto il rinvio della discussione della Pdl per consentire un passaggio al Consiglio delle autonomie locali, che non è stato fatto, saltato per il richiamo in Aula della proposta. "Si tratta di un passaggio necessario perché prevede ricaduta significativa sui Comuni, che si sono attivati in autonomia anche attraverso ordinanze limitative di orari e di distanze. Anche questa Pdl prevede che i Comuni abbiano una serie di competenze di controllo e vigilanza, quindi il mancato passaggio al Cal violerebbe il principio di collaborazione con essi".
Alle 13 la seduta è stata sospesa e riconvocata per le ore 14 per il question time. Subito dopo è ripresa la discussione sulla pregiudiziale posta da Marello sul passaggio al Cal.
 
"MANCA L'ASSESSORE AL LAVORO, SERVE SOSPENSIVA" - Alla ripresa dei lavori, il consigliere Bertola, alla luce della conferma del congedo dell'assessore Chiorino, ne ha evidenziato l'impatto sulla discussione della proposta chiedendone la sospensiva. "È importante la sua presenza perché apparentemente una delle ragioni che hanno mobilitato il centrodestra è la difesa dei posti di lavoro. Noi ad oggi non abbiamo avuto una parola dell'assessore su questo tema, in due anni. Niente, neppure sulla relazione valutativa della legge del 2016 secondo il quale le norme hanno avuto effetti irrilevanti sull'occupazione". La richiesta di sospensiva è stata prontamente appoggiata da Sacco: "Non è una legge proibizionista che ha chiuso il gioco su tutto il territorio, ha solo regolamentato quello che prima era un Far west, con ricadute sulla salute e poche sull'occupazione. Per questo, ci piacerebbe avere un commento dell'assessore, visto che è un tema così caro alla maggioranza. Sarebbe stato meglio fare questo discorso in commissione, con l'assessore, invece di trovarci qui oggi, prima di aprire la discussione su una proposta presentata dalla Lega proprio per difendere il lavoro. Magari ci sono altri dati nuovi che a noi sfuggono". Grimaldi ha aggiunto: "Ogni occasione è utile per ricordare quanto in parte già sappiamo. La riduzione dell'offerta di gioco prodotta dalla legge regionale si presume che abbia determinato un calo dei profitti dellle aziende del settore e si presume anche un calo dell'occupazione, questione oggetto dell'offensiva portata avanti dalla maggioranza. Ma i dati dell'Osservatorio regionale sul mercato del lavoro evidenziano che il gioco è uno dei settori che ha avuto meno cali: meno 3 dipendenti fra 2016 e 2019 per le sale scommesse, mentre per le tabaccherie, con il taglio delle slot, si registrano 100 occupati in più fra 2016 e 2019. In tutto il comparto di fatto sono stati più le assunzioni e il saldo positivo che le cessazioni. Non abbiamo vietato i centri scommesse, basta spostarsi, e se si spostano non si perde alcun posto di lavoro".
Ad auspicare un confronto più sereno, con tempistiche diverse, è anche Frediani, invitando ad "affrontare il tema con lucidità, mettendo al primo posto la tutela della salute ma anche la necessità di dare risposte ai lavoratori, di confrontarci con loro, cosa che può avvenire meglio all'interno della commissione più opportuna, alla presenza dell'assessore Chiorino". Per Rossi è molto importante fare chiarezza: "È uno dei punti centrali, abbiamo avuto due anni di tempo, abbiamo tutti presenti le dichiarazioni della maggioranza sulla volontà di cambiare la legge, ma in questi due anni nulla è stato fatto. Non possiamo permetterci di creare una guerra fra lavoratori e ludopatici, è compito della politica mediare. Tutte le stime che vengono citate, come quelle della Cgia di Mestre, sono stime, non parlano di occupati, ma di risorse economiche per sostenere quel numero di occupati. Ognuno di noi è favorevole alla tutela dell'occupazione e della libertà di impresa, ma deve essere dimostrata. E l'assessore al Lavoro ha tutti gli strumenti per farlo". Sacco, alla luce degli emendamenti presentati, ha poi chiesto il rinvio della discussione per lasciare spazio ad argomento che potrebbe interessare tutti i piemontesi: la crisi del lavoro, la parità salariale fra uomo e donna, la ripartenza economica, i supporti alla liquidità delle imprese, e altre proposte su questo argomento, "il più sentito insieme alla salute in questi mesi difficili".
A sostegno di tale sospensiva interviene Sarno, che ritiene "fondamentale prendere scelte importanti in Aula rispetto alla tutela dell'occupazione sul territorio". Grimaldi si dice poi pronto a "discutere con i lavoratori della ricollocazione delle attività di gioco, per dare soluzioni reali". Per poi chiedere: "Davvero volete perdere due mesi di tempo per riportare le slot a ogni angolo di questa città?". Anche per Magliano è "necessario fermarsi a riflettere", così come per Bertola. "Grazie alla collaborazione di tutti, abbiamo approvato il bilancio ben prima della scadenza fissata per l'esercizio provvisorio, ora questa maggioranza, una parte di essa, ha deciso che la priorità del consiglio regionale per mesi sarà questa. Se un cittadino ci chiederà cosa sta facendo la Regione per la ripartenza post emergenza Covid, gli diremo che ci si occupa del gioco d'azzardo senza pensare a tutto il resto. Si batte la grancassa sui posti di lavoro, che sono in percentuale molto pochi rispetto alla totalità di quelli sul territorio. Quindi, se vogliamo parlare di occupazione la questione va affrontato a livello globale". Sulla stessa linea Disabato: "Ora si dovrebbe parlare di ripartenza, è assurdo e distaccato dalla realtà parlare di questa proposta, che va a cancellare una legge che funziona, per i prossimi tre mesi, quando ci sono famiglie nel disagio, nuove fragilità, un'economia ferma, perdite in tutti i settori".
 
 
"AUDIRE I SERT E SOSPENDERE TRATTAZIONE" - Un'altra richiesta di sospensiva è stata presentata da Grimaldi, ricordando la necessità di un confronto con l'assessorato alla Sanità e gli operatori sanitari, gli uffici della Regione e le Asl, per capire davvero "cosa c'è dietro la legge sul gioco". Una proposta sottoscritta anche da Rossi. "Anche in questi giorni le richieste e gli appelli di chi ha a cuore la salute dei cittadini, ci dice una cosa è modificare una legge, un'altra è cancellarla con un colpo di spugna, anche se ha portato dei benefici, senza neppure un confronto con le nostre strutture per la cura e la prevenzione delle dipendenze ed i nostri medici". Anche per Frediani, l'approccio deve essere innanzitutto socio-sanitario, con la "tutela della salute dei cittadini" e l'analisi dei costi sociali del fenomeno, specie alla luce delle conseguenze della pandemia. Ricordando che la legge del 2016 era stata approvata all'unanimità.
 
"CONFRONTO SULLA CAMPAGNA VACCINALE" - Daniele Valle (Pd) invece propone una sospensiva in vista dell'arrivo a Torino del generale Figliuolo. "Sappiamo che i rappresentanti della Giunta saranno presenti, è giunto il momento di fare il punto sulla campagna vaccinale, che è sotto la media italiana per la prima dose mentre è ai primi posti per la somministrazione della seconda. Al netto di questo, chiederei di sospendere la discussione per partecipare all'inagurazione del centro vaccinale del Lingotto e confrontarci con il generale Figliuolo". Una palla presa al balzo da Magliano, Frediani, Grimaldi, Martinetti, Sacco e Giaccone che ritengono necessario fare il punto sui vaccini, sui nuovi hub, sul personale a disposizione ed una programmazione che dovrebbe avvenire anche in consiglio regionale ed in commissione. Un'emergenza che non è scavalcabile da nessun altro tema.
 
"OCCUPARSI DEL DISAGIO GIOVANILE" - Frediani ha avanzato una richiesta di sospensiva legata al tema del disagio giovanile, ricordando l'aumento della dipendenza dal gioco durante la pandemia. Dovrebbe essere la priorità dare un futuro ai giovani, delle prospettive, interventi per realizzare sistemi di ascolto dei giovani, anche all'interno delle scuole, cercando di costruire una società che sia a loro misura". Una richiesta condivisa da Canalis, per cui bisogna considerare che "il 20 percento dei minori non ha potuto partecipare alla Didattica a distanza", quindi "oltre a questa carenza abbiamo dati che allarmano sul disagio psicologico e sanitario dei bambini e dei ragazzi. Questo può essere un motivo per sospendere la discussione della Pdl n° 99 e dedicarci a un'emergenza ben più urgente". Un tema fondamentale anche per Sacco. "Ci siamo dimenticati di loro ma adesso è il momento di prendere in considerazione un problema che è stato troppo a lungo ignorato". Anche Bertola è intervenuto per sostenere "pienamente" la proposta di Frediani, così come Giaccone e Magliano.
 
"VALORIZZARE LA CANAPA" - Un'altra sospensiva è stata presentata da Ravetti. Il tema è la valorizzazione della canapa nei vari comparti agro-industriali, a tema di posti di lavoro e di prospettive", rimarca il consigliere. "Per migliorare l'ambiente, socializzare meglio nel lavoro ed andare incontro alle nuove esigenze del Piemonte, che è lì che ci aspetta", grazie ad una proposta di legge a firma di Martinetti, anche lui intervenuto a sottolineare che la sua "non danneggia nessuna, che può favorire la transizione ecologia e dare nuovi posti di lavoro senza danneggiare altri settori". Un'idea sostenuta da Sarno, per dare gambe ad una proposta che "offre opportunità nuove per i piemontesi, per gli agricoltori e non solo", da Bertola e da Grimaldi.
 
"DISCUTERE DI RECOVERY PLAN INVECE CHE DI GIOCO" - Da Chiamparino arriva la richiesta di sospensiva che solleva nuovamente la questione del lavoro, concentrandosi sul Recovery plan e sul recente intervento di Cirio sui progetti presentati dai territori e le priorità da portare a Bruxelles. "Ora siamo al 14 aprile, ed entro il 30 devono essere inviate le proposte, quindi mi chiedo quando il consiglio regionale sarà chiamato a confrontarsi su questo. Uno strumento che potrebbe portare risorse anche per il mondo del gioco. Quindi chiedo che la discussione della Pdl n° 99 venga sostituita da una sulle priorità da portare all'attenzione della Commissione europea". Anche questa richiesta ha incassato il placet di diversi consiglieri dell'opposizione, da Ravetti a Disabato, passando per Frediani.
 
"TORNARE IN COMMISSIONE PER VALUTARE I NUMERI" - Sarno, dal canto suo, ha presentato una richiesta di sospensiva sottolineando i numeri portati dalla maggioranza per spingere la Pdl n° 99. "Chiediamo di approfondire questi numeri, insieme non ad agenzie private ma ad istituti come l'Università di Torino, per dare forza alle cifre messe a disposizione da Ires. Non state dando forza e sostegno ai loro, ma basate la vostra proposta su altri numeri. Si deve tornare in commissione per ragionare su questo, è fondamentale lavorare su questa proposta non basandosi su dati ipotetici e provisionali, ma reali, a distanza di anni, su quanto la legge ha prodotto". Una richiesta molto apprezzata dagli altri consiglieri di opposizione, che anche in questo caso non hanno fatto mancare il loro supporto.
Monica Canalis (Pd) chiede anch'essa una sospensiva, ritenendo che ci si debba concentrare, in questo momento, sui problemi della Rsa piemontesi.
 
 
LE ALTRE SOSPENSIVE - Magliano ha poi chiesto un confronto con le associazioni che si occupano di usura, per valutare le conseguenze del Gap sui giocatori e le loro famiglie. "Penso che questo per noi sarà un ulteriore punto da prendere in considerazione", afferma, presentando la sua sospensiva in materia, invitando tutti "ad avere un approccio laico che parta da dati di realtà e dalle storie di chi è coinvolto in prima persona in questo fenomeno". 
Monica Canalis (Pd) chiede anch'essa una sospensiva, ritenendo che ci si debba concentrare, in questo momento, sui problemi della Rsa piemontesi. La richiesta di Canalis è sostenuta, tra gli altri, dal consigliere regionale del M5S Ivano Martinetti e da Marco Grimaldi (LeU). Martinetti propone, da parte sua, una personale richiesta di sospensiva, e così pure fa Domenico Rossi, del Pd. Segue la presentazione di altre sospensive, come quella di Sarah Disabato (Movimento 5 Stelle), che solleva l'attenzione sui problemi del collaboratori sportivi.
Si procede dunque alla votazione delle singole sospensive: per quella di Marello è stata chiesta proposta di parere al Cal, per le altre si decide con una unica votazione. Il numero legale è 25: la richiesta viene respinta ed essendo arrivate le ore 20 la seduta si sospende e viene aggiornata alle 9,30 di domani.
 
CANE (LEGA): "CONTRARI A OGNI RICHIESTA DI SOSPENSIVA" - Il consigliere Cane interviene in merito alle richieste di sospensiva presentate dai vari consiglieri. "Ho seguito il percorso della proposta di legge evidenziandone l'inutile proibizionismo retroattivo, che 5mila famiglie stanno per perdere il proprio posto di lavoro. Il nostro obiettivo è tutelare la legalita e il lavoro, martedi prossimo torneranno in piazza i lavoratori che vogliamo sostenere con questa Pdl. Oltre alle piazze poi ci sono i social, e ritengo che la cittadinanza non sia d'accordo con la linea delle opposizioni. Bisogna riconoscere che c'è anche questa priorità a cui dobbiamo dedicare la nostra attenzione. Se staremo mesi in Aula sarà anche per colpa dell'opposizione. Per questo siamo contrari a qualsiaii proposta di sospensiva".
 
 
IL NUOVO TESTO DEL PDL - Questa è l'ultima versione disponibile del testo, visionato da GiocoNews.it, con le modifiche apportate dalla maggioranza nelle ultime ore.

Art. 1.
(Finalità)
1. La presente legge persegue le seguenti finalità:
a) la prevenzione ed il contrasto delle dipendenze da gioco, nonché il trattamento terapeutico e il recupero dei soggetti coinvolti, nell'ambito delle competenze regionali in materia socio-sanitaria;
b) la diffusione e la divulgazione dell'utilizzo responsabile del denaro attraverso attività di educazione, informazione e sensibilizzazione in modo corretto, veritiero e trasparente, anche in riferimento ai contenuti dei diversi giochi d'azzardo;
c) il rafforzamento della cultura del gioco misurato, il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco.
Art. 2.
(Ambiti di intervento)
1. Per le finalità di cui all'articolo 1, la Regione Piemonte:
a) promuove iniziative per la prevenzione e il contrasto delle dipendenze da gioco, nonché per il sostegno e il recupero sociale dei soggetti coinvolti, anche mediante l'apporto della rete dei servizi territoriali socio-sanitari, nell'ambito della collaborazione tra Aziende sanitarie locali (ASL) e Comuni;
b) favorisce l'informazione e l'educazione sulle conseguenze derivanti dall'abuso patologico del gioco d'azzardo;
c) promuove attività di formazione, aggiornamento e qualificazione del personale che si occupa dei problemi legati al Gap;
d) favorisce l'attività delle organizzazioni del privato sociale senza scopo di lucro rivolte a prevenire e contrastare la diffusione delle dipendenze da gioco, attività svolte prioritariamente nei luoghi deputati all'educazione, alla formazione e alla socializzazione per tutte le età.
Art. 3.
(Piano integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d'azzardo patologico)
1. Entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, il Consiglio regionale approva, su proposta della Giunta regionale, il piano integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d'azzardo patologico, di durata triennale, al fine di promuovere:
a) interventi di prevenzione del rischio della dipendenza dal gioco mediante iniziative di sensibilizzazione, educazione ed informazione finalizzate, in particolare:
1) ad aumentare la consapevolezza sui fenomeni di dipendenza correlati al gioco per i giocatori e le loro famiglie, nonché sui rischi relazionali e per la salute;
2) a favorire e stimolare un approccio consapevole, critico e misurato al gioco;
3) ad informare sull'esistenza di servizi di assistenza e cura svolti da soggetti pubblici e dai soggetti del terzo settore accreditati presenti sul territorio regionale e sulle relative modalità di accesso;
4) ad informare i genitori e le famiglie sui programmi di filtraggio e blocco dei giochi on line;
b) interventi di formazione ed aggiornamento, obbligatori ai fini dell'apertura e della prosecuzione dell'attività, per i gestori e il personale operante nelle sale da gioco e nelle sale scommesse e per gli esercenti che gestiscono apparecchi per il gioco di cui all'articolo 110, commi 6 e 7 del r.d. 773/1931 ;
c) la previsione, tramite l'estensione di numeri verdi esistenti, di un servizio specifico finalizzato a fornire un primo livello di ascolto, assistenza e consulenza telefonica per l'orientamento ai servizi, i cui riferimenti sono affissi su ogni apparecchio per il gioco di cui all'articolo 110, commi 6 e 7 del r.d. 773/1931 e nei locali con offerta del gioco a rischio di sviluppare dipendenza;
d) campagne annuali di informazione e di diffusione di strumenti di comunicazione sui rischi e sui danni derivanti dalla dipendenza dal gioco in collaborazione con le organizzazioni del terzo settore competenti e con tutti i portatori d'interesse;
e) l'attivazione di interventi di formazione ed aggiornamento degli operatori dei servizi per le dipendenze dedicati alla presa in carico ed al trattamento di persone affette da patologie correlate al disturbo da gioco;
f) interventi di supporto amministrativo per i Comuni in caso di avvio di azioni legali su tematiche collegate al gioco.
2. Per l'attuazione degli interventi previsti al comma 1 , la Regione può stipulare convenzioni ed accordi con i Comuni, in forma singola od associata, le aziende sanitarie locali (Asl), i soggetti del terzo settore e gli enti accreditati per i servizi nell'area delle dipendenze, le associazioni dei consumatori e degli utenti, le associazioni di categoria delle imprese e degli operatori di settore
Art. 4.
(Competenze dei comuni e delle Asl in materia di Gap)
1. Le Asl e i comuni associati in Ambiti territoriali promuovono nei rispettivi Piani di azione locale e Piani sociali di zona iniziative e attività volte a prevenire e contrastare la diffusione delle dipendenze da gioco, con specifico riferimento a:
a) campagne di informazione e di sensibilizzazione ed educazione sui rischi e sui danni derivanti dalla dipendenza da gioco;
b) iniziative di monitoraggio nelle scuole, nei luoghi della formazione e della socializzazione, della pratica sportiva per rilevare situazioni di disagio economico e di rischio di marginalità sociale connesse alla dipendenza da gioco;
c) iniziative di informazione sui servizi sociali e socio-sanitari attivi nei rispettivi contesti territoriali a supporto dei soggetti coinvolti;
d) attività volte ad assicurare il necessario supporto per contrastare gravi rischi per i soggetti coinvolti e i rispettivi nuclei familiari, quali ad esempio il supporto psicologico, il supporto economico, la mediazione familiare, la consulenza legale per contrastare il rischio di usura e gestire eventuali gravi esposizioni nel bilancio familiare.
Art. 5.
(Giornata dedicata al contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo)
1. La Regione Piemonte indice una giornata prefissata e stabilita dedicata al tema "contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo" presso tutti gli istituti scolastici e universitari per sensibilizzare, illustrare e prevenire contro i rischi del gioco d'azzardo.
Art. 6.
(Informazione sanitaria nelle case da gioco)
1. Presso ogni casa da gioco, sala bingo, ricevitorie e agenzie ippiche deve essere presente un'area dedicata all'informazione e, in particolare, sugli apparecchi e congegni per il gioco e deve essere esposta all'utenza una nota informativa nella quale sono indicati:
a) il fenomeno del Gap e i rischi connessi al gioco;
b) i recapiti per le informazioni relative alle attività di cui alla lettera d) dell'articolo 3.
Art. 7.
(Apertura ed esercizio dell'attività)
1. L'esercizio delle sale da gioco e l'installazione di apparecchi da gioco di cui all'articolo 110, comma 6, del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, emanato con regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 , nonché ogni altra tipologia di offerta di gioco con vincita in denaro sono soggetti al regime autorizzatorio previsto dalle norme vigenti.
2. Fuori dai casi previsti dall' articolo 110, comma 7, del r.d. 773/1931 , le nuove autorizzazioni all'esercizio non vengono concesse nel caso di ubicazioni in un raggio inferiore a 250 metri, misurati per la distanza pedonale più breve su suolo pubblico, da istituti scolastici primari e secondari, università, biblioteche pubbliche, strutture sanitarie e ospedaliere. Restano valide le autorizzazioni comunque concesse prima della data di entrata in vigore della presente disposizione.
3. Ai fini della presente legge per nuova autorizzazione si intende l'installazione di apparecchi aggiuntivi, esclusa la sostituzione di apparecchi esistenti. L'ampliamento dei locali superiore al 75 percento della superficie esistente o il trasferimento dell'attività in altro locale è equiparato a nuova apertura. Non rientrano nei casi di cui al presente comma, per gli esercizi già esistenti alla data di entrata in vigore della presente disposizione, le ipotesi di variazioni della titolarità di esercizi, di variazioni del concessionario o della nomina di nuovo rappresentante legale.
4. A partire dal 1° gennaio 2021:
a) non è consentita l'installazione e/o la presenza di apparecchi per il gioco di cui all'articolo 10, comma 6, del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza di cui al r.d. 773/1931 , negli esercizi di dimensione inferiore ai 20 metri quadri di superficie calpestabile aventi attività principale diversa dalla gestione, commercializzazione e/o somministrazione di giochi, comunque denominati, che prevedano vincite in denaro;
b) negli esercizi di cui alla precedente lettera a), con superficie calpestabile non inferiore ai 20 metri quadri e non superiore ai 50 metri quadri, non è consentita l'installazione di più di due apparecchi di cui all' articolo 110, comma 6, del r.d. 773/1931 ; negli esercizi di dimensione superiore a 50 metri quadri il numero degli apparecchi può aumentare di una unità per ogni 25 metri quadri ulteriori di superficie, fino a un massimo di sei apparecchi;
c) in tutti gli esercizi commerciali di cui alla precedente lettera a), gli apparecchi di cui all' articolo 110, comma 6, del r.d. 773/1931 , sono collocati in ambienti architettonicamente separati dalle aree destinate all'attività principale dell'esercizio, anche mediante pannelli amovibili; la superficie complessiva di tali ambienti non può essere superiore a quella dedicata all'attività principale dell'esercizio; i comuni nell'ambito dei propri regolamenti o strumenti di pianificazione prevedono gli elementi architettonici necessari a rendere effettiva la separazione tra gli ambienti dedicati al gioco e quelli dedicati all'attività prevalente dell'esercizio;
d) è consentito esporre al pubblico in bar, tabaccai, ristoranti e negli esercizi a questi assimilati, biglietti o tagliandi di lotterie nazionali a estrazione istantanea, comunque denominati, esclusivamente in appositi e delimitati spazi che non superino il 30 per cento della superficie espositiva totale. Con provvedimento della Giunta regionale sono determinati i criteri e le modalità di attuazione di quanto stabilito nella presente lettera d).
5. I gestori di centri scommesse e spazi per il gioco con vincita in denaro, nonché tutto il personale ivi operante, sono tenuti a frequentare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente diposizione e successivamente con cadenza biennale, corsi di formazione organizzati, su base provinciale, dalle aziende sanitarie locali (Asl) o da altri soggetti individuati con apposito provvedimento di Giunta regionale, vertenti sulla normativa vigente in materia di gioco lecito, con particolare riguardo alla disciplina sanzionatoria e alla regolamentazione locale, sul riconoscimento delle situazioni di rischio derivanti dal gioco patologico, sulla prevenzione e riduzione di questo rischio e sull'attivazione della rete di sostegno. Il mancato adempimento di questo obbligo comporta l'applicazione delle sanzioni previste dal comma 9. La Giunta regionale, con propria deliberazione, disciplina i predetti corsi di formazione definendone i tempi, i soggetti attuatori, i costi a carico dei soggetti gestori e le modalità attuative.
6. I gestori delle case da gioco, sale bingo, ricevitorie e agenzie ippiche devono adeguarsi alle disposizioni di cui all'articolo 6.
7. E' vietata qualsiasi attività pubblicitaria relativa all'apertura o all'esercizio di sale da gioco. E' altresì vietata, all'esterno dei locali che ospitano case da gioco, sale bingo, ricevitorie, agenzie ippiche e/o qualunque altro genere di attività che offra giochi con vincite in denaro, comunque denominati, qualunque forma di esposizione di cartelli, manoscritti e/o proiezioni video che pubblicizzino la possibilità di vincita ovvero vincite, di qualunque importo, appena accadute o risalenti nel tempo.
8. La Regione promuove accordi con gli enti di esercizio del trasporto pubblico locale e regionale finalizzati a limitare sui rispettivi mezzi la concessione di spazi pubblicitari relativi al gioco a rischio di sviluppare dipendenza anche attraverso l'adozione di un apposito codice di autoregolamentazione.
9. L'inosservanza delle disposizioni di cui ai commi 2, 5, 6 e 7 è punita con una sanzione amministrativa pecuniaria da 6 mila a 10 mila euro. Nel caso di reiterazione delle violazioni stesse, si applica la sanzione amministrativa accessoria della sospensione temporanea dell'esercizio dell'attività da dieci a sessanta giorni.
10. Le sanzioni amministrative pecuniarie per l'inosservanza delle disposizioni di cui ai commi 5 e 6 sono applicate dal Comune territorialmente competente. L'accertamento delle violazioni e l'applicazione delle sanzioni amministrative di cui ai commi 2 e 7 spettano al Comune territorialmente competente. I proventi sono destinati al finanziamento dei piani di zona di ambito distrettuale per la realizzazione delle finalità di cui alla presente legge.
11. Gli esercenti le attività esistenti assolvono agli obblighi di cui all'articolo 6 entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge e agli obblighi di cui al comma 5 entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge.
Art. 8.
(Enti e associazioni di auto-mutuo aiuto)
1. I Comuni e le Asl, nell'ambito delle rispettive competenze, possono avvalersi, anche mediante stipula di apposite convenzioni, della collaborazione di organizzazioni del privato sociale, ivi comprese le associazioni di aiuto e mutuo aiuto che operano per il perseguimento delle finalità di cui all'articolo 1.
Art. 9.
(Prevenzione dell'usura connessa al gioco d'azzardo patologico)
1. Al fine di prevenire il ricorso all'usura da parte di soggetti dipendenti dal gioco d'azzardo e delle loro famiglie, la Regione Piemonte, in coerenza con i principi e le azioni previste dalla legge regionale vigente, promuove:
a) la diffusione della cultura dell'utilizzo responsabile del denaro anche per evitare situazioni di indebitamento e sovraindebitamento e di connessa maggiore esposizione al rischio di usura da parte di soggetti affetti da dipendenza dal gioco d'azzardo e delle loro famiglie;
b) la formazione specifica degli operatori dei servizi di assistenza e di presa in carico delle persone affette da dipendenza dal gioco d'azzardo, nonché la collaborazione permanente di tali servizi con le associazioni e i centri antiusura per prevenire fenomeni di ricorso all'usura o sostenere chi ne è vittima;
c) l'assunzione da parte dei Comuni di previsioni urbanistiche in ordine ai criteri di localizzazione e di individuazione delle dotazioni territoriali per le sale da gioco e per i locali destinati alla raccolta di scommesse o che offrano servizi telematici di trasmissione dati finalizzati al gioco d'azzardo e alle scommesse;
d) la Regione, d'intesa con l'Ufficio scolastico regionale, promuove campagne di informazione e di sensibilizzazione nelle scuole presenti sul territorio regionale per favorire una corretta percezione dal rischio da gioco patologico d'azzardo.
Art. 10.
Divieto di utilizzo da parte dei minori
1. E' vietato consentire ai minori di anni diciotto l'utilizzo di apparecchi e congegni per il gioco di cui all' articolo 110, comma 7, lettera c bis) del r.d. 773/1931 .
Art. 11.
(Clausola valutativa)
1. La Giunta regionale, ai sensi degli articoli 48, 71, comma 1 dello Statuto regionale e del Capo VI della deliberazione del Consiglio regionale 24 luglio 2009, n. 269-33786 (Regolamento interno del Consiglio regionale del Piemonte), rende conto periodicamente al Consiglio delle modalità di attuazione della legge e dei risultati ottenuti per favorire il raggiungimento delle finalità di cui all'articolo 1.
2. Per le finalità di cui al comma 1, la Giunta regionale, decorso un anno dall'entrata in vigore della legge e con periodicità annuale, presenta alla Commissione permanente per la promozione della cultura della legalità e contrasto ai fenomeni mafiosi, nonché al Comitato per la qualità della normazione e la valutazione delle politiche, una relazione che fornisce, in particolare, le seguenti informazioni:
a) le modalità organizzative e procedurali adottate per l'attivazione e la gestione degli interventi, delle attività e delle iniziative, nonché le risorse finanziarie erogate e gli strumenti individuati per la loro valutazione;
b) una descrizione dello stato di attuazione della legge e le eventuali criticità emerse con le soluzioni programmate e messe in atto per farvi fronte.
3. Nelle relazioni annuali è inserita una apposita sezione dedicata alla descrizione degli elementi principali riguardanti la gestione e la destinazione delle risorse di cui all'articolo 6.
4. Le relazioni successive alla seconda documentano inoltre il contributo degli interventi effettuati, nonché delle attività e delle iniziative attivate in tale periodo al perseguimento delle finalità di cui all'articolo 1.
5. Le relazioni sono rese pubbliche unitamente agli eventuali documenti del Consiglio regionale che ne concludono l'esame.
6. I soggetti coinvolti nell'attuazione della legge, forniscono le informazioni necessarie all'espletamento delle attività previste dai commi 2, 3 e 4 del presente articolo.
Art. 12
(Abrogazioni)
1. La legge regionale 2 maggio 2016, n. 9 (Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico) è abrogata.
Art. 13.
(Clausola di neutralità finanziaria)
1. Dalla presente norma non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza regionale.
Art. 14.
(Dichiarazione di urgenza)
1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell' articolo 47 dello Statuto ed entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.

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