Covid-19 e Fase 2: il futuro dell'Amusement è a rischio
La vita dei locali di intrattenimento non sarà facile, nel periodo post-pandemia, come evidenzia la rivista di lifestyle canadese-americana Replay.
In un articolo pubblicato nei giorni scorsi sulla rivista americana Replay, la giornalista Bettina Makalintal si pone la domanda che si stanno chiedendo un po' tutti all'interno del settore dell'intrattenimento. Ovvero: "Quando riapriranno i locali, le persone vorranno ancora giocare in pubblico?". Suggerendo che non tutti i locali sopravviveranno nell'era post-pandemia, mentre altri troveranno il modo di resistere. Nell'articolo viene illustrato l'esmepio della catena Barcadedegli Stati Uniti: una serie di locali per adulti con somministrazione di alcolici unita a un'offerta di videogiochi e flipper, costretta a trasferire il 90 percento del personale e a ridurre le proprie attività agli ordini online, per offrire operazioni da asporto, alla ricerca di una forma di sopravvivenza durante il lockdown.
"Non sono molti affari", spiega Paul Kermizian di Barcade, "ma sta riportando al lavoro alcuni dei nostri dipendenti". Ed è già qualcosa. Kermizian ha però aggiunto che “I giochi sono in realtà una parte importante delle nostre entrate. Devo quindi vedere quale sarà il clima - se le persone vorranno entrare e interagire fisicamente con i videogiochi e i flipper". Questo, dunque, è il dilemma.
Un'altra attività curiosa degli Stati Uniti è quella di Quarter World, che affitta flipper e videogiochi a case private, è andata avanti grazie alla copertura della stampa che ha illustraro il suo modello di business modificato nella consegna a domicilio.