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Bandai Namco, salgono a 13 i partner per portare il mecha Gundam da fantascienza a realtà

10 gennaio 2024 - 12:03

Il progetto affronta questioni relative alla popolazione e all'ambiente attraverso la ricerca della tecnologia presente nel franchise di Gundam.

Scritto da Daniele Duso
Bandai Namco - Gundam - Progetto.png

Fantascienza e robottoni, stavolta, non c'entrano. Il progetto "Gundam Universal Century Development Action", annunciato ancora nel 2021 da Bandai Namco, notissima società giapponese specializzata nel settore dei videogiochi e dell'amusement, è tutto rivolto alla sostenibilità, alla scienza e alla concretezza, alla realtà.

Lo hanno capito le aziende partner, che da qualche giorno sono salite a tredici. Nel gruppo, che agli 11 componenti iniziali ha visto aggiungersi altre due aziende sul finire del 2023, troviamo il Centro di ricerca per i sistemi spaziali dell'Università delle Scienze di Tokyo, il Gruppo di studio di medicina spaziale dell'Università Internazionale della Salute e del Benessere, l'Ufficio per la promozione della ricerca SDG della Facoltà di Sociologia dell'Università di Yamato e una decina di aziende private.

Ma partiamo dal nome, innanzitutto, dato che per la maggior parte di noi Gundam, creato da Yoshiyuki Tomino e Hajime Yatate nel 1979 è un cartone animato ambientato in un futuro prossimo in cui l'umanità ha iniziato a colonizzare lo spazio. A chi non ricordasse i dettagli viene in aiuto Wikipedia, che ricorda come, a differenza di altri robot invincibili dalla potenza ed energia sconfinate che popolavano la Tv tra la fine dei '70 e l'inizio degli '80 del secolo scorso (Mazinga e Ufo Robot, per citarne solo un paio), in Gundam i mobile suit sono trattati come macchine vere, prodotte in massa, che necessitano di energia, munizioni e riparazioni in caso di danni o malfunzionamenti, e di una vasta logistica per la manutenzione e il trasporto.

Se il Gundam che conoscevamo noi, quello fantascientifico, sta trovando nuova vita tramite Netflix (a breve dovrebbe arrivare Gundam: Requiem for Vengeance) possiamo dire che la logica di quello che 40 anni dopo è diventato un progetto scientifico, già nel cartone animato, c'era tutta.

Il "Gundam Universal Century Development Action" è composto da quattro sotto-progetti, "Team Space Life Project", "Prototyping of a new pilot robot for social implementation of mobile suits", "Green Colony Project" e "Beam Saber ~ Plasma Agriculture Project".

Come detto si tratta di sperimentazioni portate avanti da Bandai Namco in collaborazione con 13 partner, che puntano, lavorando ognuno con un team e un progetto specifico, alla creazione di colonie spaziali, ambienti sperimentali, alla composizione di una mobile suit funzionale e allo sviluppo di utilizzi agricoli per il plasma.

Ogni team svilupperà tecnologie e progressi che daranno vita al mondo di Gundam mostrando come concetti e idee possono essere implementati nel mondo reale.

Nel dettaglio il Team Space Life sta elaborando piani per creare, nello spazio, un habitat controllato e confortevole con una circolazione sostenibile delle risorse. Il team sta conducendo ricerche rivoluzionarie sulle colonie spaziali, esplorando nuove tecnologie mediche che potrebbero permettere la sopravvivenza umana in tali condizioni.

Parallelamente il Green Space Colony sta lavorando su un progetto per creare un ambiente sperimentale che studi gli effetti unici della gravità e degli ambienti chiusi nello spazio. Questo progetto è di particolare importanza, poiché gli studi sulla gravità artificiale possono essere condotti principalmente nello spazio, e le ricerche sugli ambienti chiusi hanno già fornito dati preziosi in passato.

Il team Mobile Suit sta lavorando alla creazione di prototipi di un nuovo robot pilotabile per l’implementazione sociale dei mobile suit. Questi mobile suit, definiti come “robot pilotati che possono arricchire la vita di chi interagisce con essi”, sono progettati per essere utilizzati in attività non belliche, puntando a usi pacifici e utili del robot.

Infine il Team Plasma Agriculture, ispirato dalla Beam Saber, sta studiando l’uso del plasma in agricoltura. Il team sostiene che “il plasma ora può essere mantenuto in aria e manovrato con delicatezza, in modo da non surriscaldarsi se a contatto con persone o piante”. L’applicazione del plasma all’agricoltura potrebbe portare a un aumento della crescita delle piante, alla loro immunizzazione e a una coltivazione con meno pesticidi.

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