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eSports e scommesse, ancora tanto da fare: il caso dell'Nba 2k Player Tournament

09 aprile 2020 - 12:01

eSports e betting, due mondi che si attraggono ma ancora distanti a livello di integrità e sicurezza, il caso dell'Nba 2K Player Tournament.

Scritto da Cesare Antonini

Il mercato di scommesse degli eSports è indubbiamente uno dei pochi “territori” da esplorare per bookmaker e bettor in piena emergenza coronavirus e con la chiusura di tutti gli avvenimenti sportivi. Anche l’NBA ha lanciato sfide e progetti benefici legati ai videogames competitivi. Tuttavia il torneo 

Nba 2K Player Tournament, del quale abbiamo ampiamente parlato nei giorni scorsi, è diventato un grosso problema per i bookmaker che avevano scelto di proporla ai propri clienti. Una vicenda quasi ridicola, ma che potrebbe avere gravi ripercussioni su tutto il mercato del betting legato agli esports.

La competizione, ricorda eSportsmag, il nostro verticale che parla del settore in oggetto, vede impegnati 16 cestisti Nba che si sfidano su Xbox giocando a Nba2K per beneficenza. Fin dall’inizio è stato forte l’interesse del pubblico, e altrettanto vivo quello dei bookies, fermi al palo con quasi tutti gli altri mercati sportivi. Peccato però che i risultati del Nba2K Player Tournament siano stati diffusi in rete così che tutti gli operatori online, convinti di aver a che fare con una competizione in diretta, sono stati costretti a chiudere i mercati delle scommesse sull’evento. Questo perché, come riporta dettagliatamente la Sbc News, i bookmaker non erano informati che il torneo sul gioco Nba2K non è stato trasmesso in diretta su ESPN (e in Italia da Sky). Ciò ha ovviamente compromesso il lavoro dei bookies, alle prese con un numero non precisato di scommesse anomale.

David Strauss, responsabile del team di pronosticatori di MyBookie.ag, interpellato dall’agenzia giornalistica Reuters non ha usato mezzi termini: “È presto diventato chiaro che qualcuno già sapeva, e che i risultati, già fissati, erano stati diffusi. Uno scenario da incubo per noi, con il risultato compromesso non abbiamo potuto far altro che chiudere i mercati”.

La falla è diventata evidente già prima della partita che ha visto uscire con le ossa rotte Kevin Durant. Il campione dei Brooklyn Nets, dato inizialmente come favorito del torneo, stranamente non riceveva puntate, a differenza del suo avversario, Derrick Jones, che seppur sfavorito sulla carta ha registrato un considerevole afflusso di scommesse piazzate su di lui. “Inizialmente, per noi, Durant era il favorito per la vittoria di questo torneo – ha commentato anche Robert Cooper, responsabile delle quote di SportsBetting.ag -, ma quando abbiamo notato che le scommesse erano completamente unilaterali, verso Jones, è diventato subito chiaro che qualcuno conosceva il risultato del match”.

La vicenda, e le perdite registrate dai bookmaker a causa di questo errore di valutazione, hanno tuttavia sollevato più di qualche dubbio sulla validità delle scommesse relative agli esports. Proprio ieri abbiamo parlato dell’intervento deciso della MGA, la Gaming Authority maltese, che ha invitato organizzatori di tornei, emittenti televisive, Organi di Governo dello Sport di Malta e gli utenti stessi, a segnalare eventuali comportamenti scorretti. Il discorso, come avevamo detto, era probabilmente valido anche fuori dall’isola del Mediterraneo, e puntualmente è arrivata la conferma.
 
Gli esports sono ancora un’entità sconosciuta per i bookmaker. Abbiamo spesso fatto notare che gli eSports sono già da soli uno spettacolo importante e un business notevole. Il betting può essere un ulteriore sviluppo ma a livello di sicurezza e di integrità, come dimostra l’episodio legato all’Nba2K, c’è ancora tantissimo da fare prima di reputare questi eventi dei mercati sicuri per le lavagne dei bookmaker. 

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