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Museo Scienza e Tecnologia di Milano, pronto un escape game da 50mila mq

11 marzo 2024 - 11:22

Si intitola 'Planetario perduto' il primo escape game lanciato dal museo milanese, in programma negli ultimi due fine settimana di marzo. Basato su elementi storici reali promette di trasformare l'intera struttura in un playground.

Scritto da Dd
Foto tratta dalla pagina Facebook del museo della Scienza e della Tecnica di Milano

Foto tratta dalla pagina Facebook del museo della Scienza e della Tecnica di Milano

Smartphone alla mano per rispondere alle domande di un'atipica intelligenza artificiale e risolvere l'enigma del "Planetario perduto"

È l'ultima esperienza di gamification del museo della Scienza e della Tecnica di Milano, realizzata da Luca Roncella, game designer del museo con l'idea di coinvolgere i partecipanti alla scoperta dell'intera area espositiva. Già, perché il gioco si presenta come una sorta di escape room, ma è in realtà un escape game che si realizza sull'intera superficie espositiva, pari a oltre 50mila metri quadrati.

Alla base c'è un’antica profezia che spinge a visitare la luna per trovare l’unica via di salvezza per l'umanità. Si tratta di otto missioni caratterizzate da una serie di enigmi posti da un'atipoca intelligenza artificiale, la Meta Dendral; atipica in quanto invece che dare risposte, pone domande. 

"Molto più di una semplice escape room. Avrai a disposizione l’intero Museo per superare 8 missioni sulle tracce di una misteriosa profezia che vedrà l’umanità tornare sulla Luna grazie a un’enigmatica intelligenza artificiale e una borsa piena di oggetti". Così viene presentata l'esperienza sulla pagina Facebook del Museo, che presenta "un gioco di ruolo al confine tra fiction, realtà storica e attualità intraprenderai un viaggio tra navi, sottomarini, aerei, computer e macchine di Leonardo."

"Planetario Perduto" sarà disponibile nel weekend a partire da sabato 23 marzo fino a domenica 30 giugno. L'esperienza è pre-acquistabile in esclusiva sulla piattaforma d’intrattenimento Fever. Interpellato dal quotidiano milanese Il Giorno, Roncella spiega che "l’intero museo si trasforma in un enorme playground in cui gli oggetti osservati attraverso le lenti della narrazione, assumono un significato nuovo e sorprendente. Il nostro obiettivo è quello di far vivere questi spazi in maniera differente".

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