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Coronavirus, Spadafora: 'In arrivo decreto, partite di calcio a porte chiuse'

24 febbraio 2020 - 15:00

Il ministro per lo Sport, Vincenzo Spadafora, annuncia decreto del presidente del Consiglio per lo svolgimento delle partiite di calcio a porte chiuse nei territori 'focolaio' per il Coronavirus.

Scritto da Redazione

 

Nelle prossime ore, potrebbe arrivare un decreto del presidente del Consiglio che consentirebbe di svolgere le partite di calcio a porte chiuse nelle aree a rischio contagio da Coronavirus.

Ad anticiparlo il ministro per lo Sport, Vincenzo Spadafora, affermando che decisione è già stata "presa ieri sera" e lo schema "è pressoché ultimato".

 

La mossa del Governo arriva dopo la richiesta del presidente della Lega calcio di serie A, Paolo Dal Pino, di non sospendere le partite nei territori "focolaio" ma di consentirle senza la presenza del pubblico, appunto, in quanto il "calendario già saturo di impegni" ed è assolutamente necessario che le partite di calcio si concludano "entro il 24 maggio stante l'avvio dei prossimi Europei di calcio"

 

Nelle scorse ore, per il Coronavirus, sono state rinviate quattro partite di Serie A e diverse di Serie B e Serie C, oltre a tutte le gare dei campionati dilettantistici di Lombardia e Veneto.
In attesa di ulteriori determinazioni, inoltre, è stato deciso di rinviare i raduni delle Nazionali Under 19 maschile e femminile in programma nei prossimi giorni.
 
 
BLOCCATI ANCHE GLI ALTRI SPORT – Ma il calcio non è l'unico sport costretto a modificare i suoi calendari in ossequio al decreto governativo e alle ordinanze regionali che impongono  la "sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico e privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico".
Per lo stesso motivo, la Federazione italiana pallavolo, congiuntamente alle due Leghe di Serie A maschile e femminile, ha sospeso "l'intera attività pallavolistica nazionale a tutti livelli fino al 1° marzo compreso", così come la Federazione italiana rugby, che ha fermato  "i campionati nazionali, inclusa tutta l'attività giovanile, ma anche l'attività di raduno delle Nazionali nelle regioni raggiunte dai dispositivi" e la Federazione italiana sport invernali.

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