Da Fortnite ai social, 17enne sfrutta il gioco per pornografia minorile
Un 17enne veneto ha adescato bambini tramite il videogioco Fortnite e dietro minacce si è fatto mandare foto e video intime, lo ha scoperto una mamma: blitz della polizia.
Lo svago ingenuo dei bambini, senza il controllo dei genitori, quando si consuma nell'universo della rete internet può sfuggire di mano e trasformarsi in un incubo. Questo di fatto è accaduto alle porte di Torino, dove da alcune partite a Fortnite, i contatti tra un gruppetto di bambini piemontesi di età compresa tra i 10 e i 12 anni e un 17enne veneto, si sono spostati su altri social, da TikTok a Instagram fino a Whatsapp, tramite i quali, ripetutamente, nel corso dei mesi passati, è avvenuto lo scambio di foto e video pedopornografici.
Ha cominciato il più grande a inviare materiale in questo senso, poi ha preteso che i piccoli facessero altrettanto tra minacce e promesse di ricompense in denaro. Da parte sua, l'intrattenimento appassionante di Fortnite solo un mezzo per perpetrare reati gravissimi a danno di bambini.
Il fatto non fa che confermare la necessità di prevenire i rischi del web emersa con forza nell'ambito della commissione bicamerale per l'infanzia e l'adolescenza che ha preso in esame non a caso anche i cosiddetti giochi della morte, quelle challenge online che nulla hanno a che vedere con l'intrattenimento da videogame (talvolta finalizzato anche all'educazione e all'apprendimento, se non addirittura alla meditazione), sfide che spingono soggetti fragili all'autolesionismo e persino a gesti estremi.