Il calcio dopo il Covid-19: ripresa a fine maggio per Italia e Spagna?
Le leghe dei massimi campionati di Italia e Spagna studiano come e quando far ripartire il calcio dopo l'emergenza Covid-19, sul piatto le entrate garantite dai diritti tv.
Mentre la pallavolo e il basket hanno dichiarato "chiusa" la stagione 2019-2020 a causa dell'emergenza Covid-19, il calcio non si rassegna e studia la ripresa del campionato.
In Italia la Lega di Serie A pensa alla possibilità di scendere di nuovo in campo fra la fine di maggio o ai primi di giugno, cominciando col tornare a far allenare i giocatori dopo la fatidica data del 4 maggio prevista come inizio della "fase 2" e della fine del lockdown per alcune attività.
In tempo per consentire lo svolgimento di 13 turni - circa sei settimane e mezzo - e arrivare all'assegnazione dello scudetto al massimo entro metà luglio.
Ad avere le idee ben chiare in tal senso, nonostante il coronavirus al di là dei Pirenei sia tutt'altro che sconfitto, è il presidente della Liga spagnola, Javier Tebas: "Di tutti i diversi scenari che abbiamo visto con la Uefa per tornare alle competizioni, i più probabili sono il 28 maggio, il 6 giugno o il 28 giugno", ha dichiarato, rimarcando che comunque non si giocherà fino a quando le misure di emergenza - in vigore fino al 26 aprile - saranno revocate nel Paese.
I campionati che hanno problemi nel loro calendario dovrebbero cercare soluzioni interne. Se ciò è impossibile, potremmo aver bisogno di un qualche tipo di coordinamento con la Uefa, ma al momento non stiamo prendendo in considerazione la possibilità di cambiare formato.
Pensiamo ai migliori campionati. Abbiamo venduto i nostri diritti di trasmissione in base a determinati formati. Abbiamo 20 squadre e 380 partite giocate durante un determinato periodo di tempo. La Uefa ha anche venduto i suoi diritti in base a un formato, tra cui le qualificazioni e la fase a gironi. Questo vale per tutti".