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Una legge per i videogiochi: Camera e Senato al lavoro

17 novembre 2017 - 11:21

I videogiochi sempre più al centro delle discussioni politiche in Camera e Senato: approvato lo schema del ddl sulla tutela dei minori cinema. 

Scritto da Gt

I videogiochi sono sempre più vicini al loro riconoscimento e inquadramento legislativo. In queste ore la commissione cultura della Camera e la commissione istruzione del Senato hanno approvato pareri (con alcune osservazioni) sullo Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di tutela dei minori nel settore cinematografico e audiovisivo (atto n. 468), che contiene, appunto, misure relative anche ai videogiochi.

Due passaggi fondamentali per regolamentare ancora di più un settore che continua ad espandersi da generazione in generazione e che va assolutamene controllato per evitare possibili distorsioni oltre allo sviluppo che un settore inquadrato e riconosciuto può avere.

LA CAMERA METTE MANO AI VIDEOGAMES - Tante le novità che arriveranno dal decreto legislativo in questione. Ad esempio all’articolo 2, comma 3, si invita ad "innalzare l’età dei minori che, ove accompagnati da un genitore o da chi esercita la potestà genitoriale, possono assistere agli spettacoli di opere vietate, prevedendo che il minore accompagnato abbia almeno 11 anni nel caso di opere vietate ai minori di 14 anni e almeno 15 anni nel caso di opere vietate ai minori di 18 anni; si invita a riconsiderare la composizione della Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche, di cui all’articolo 3, calibrando meglio la distribuzione delle professionalità interessate, anche per quanto attiene alle modalità di lavoro nelle sottocommissioni e alle specifiche opere da esaminare".
Attenzione anche alle segnalazioni visive di rischi sui contenuti: "All’articolo 7, comma 2, con riguardo alle icone indicanti la eventuale presenza nelle opere di contenuti ritenuti sensibili per la tutela dei minori, si invita a precisare che, con il decreto del Direttore generale cinema con cui sono definite le tipologie e le specifiche tecniche di tali icone, siano altresì dettati criteri e parametri per agevolare gli operatori nel settore cinematografico nella attribuzione alle opere della corretta classificazione".
Servirà comunque anche "la più ampia forma di pubblicità, anche tramite campagne informative, del nuovo sistema di classificazione e delle icone indicanti la eventuale presenza nelle opere di contenuti ritenuti sensibili per la tutela dei minori, con particolare attenzione agli agenti educativi, in primis la famiglia e la scuola".
E le sanzioni? "Con riguardo all’articolo 9 si invita a valutare l’opportunità di affiancare alle sanzioni pecuniarie e afflittive anche sanzioni di tipo reputazionale, come ad esempio l’obbligo di dare adeguata pubblicità alla circostanza che un determinato operatore si sia
reso responsabile di una violazione della disciplina a tutela dei minori".
Fondamentale l’articolo 10, riguardante la classificazione delle opere audiovisive destinate al web e dei videogiochi: "Si invita a valutare la possibilità di precisare, tra i principi e i criteri dettati all’Agcom per l’emanazione del regolamento ivi previsto, con particolare riguardo alle disposizioni di cui agli articoli 34 e 35 del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, anche la specifica definizione di accorgimenti tecnici idonei ad escludere che i minori vedano normalmente opere loro vietate; al comma 2, lettera a), si invita a precisare che il richiamo all’articolo 2, ivi formulato, è riferito esclusivamente al comma 1 di detto articolo, al fine di evitare possibili contraddizioni in merito alla classificazione da adottare in materia di opere web e di videogiochi".
 
IL SENATO DICE SI' - Come detto cnche la commissione Istruzione del Senato ha espresso il suo parere. Per quanto riguarda l’articolo 10, riguardante la classificazione delle opere audiovisive destinate al web e dei videogiochi, invita "a precisare che il richiamo all’articolo 2, ivi formulato, e` riferito esclusivamente al comma 1 di detto articolo, al fine di evitare
possibili contraddizioni in merito alla classificazione da adottare in materia di opere web e di videogiochi".

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