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Autodromo di Imola: allarme bomba, ma è solo un gioco 'geocatching'

02 agosto 2024 - 11:11

All'autodromo 'Enzo e Dino Ferrari' di Imola gli artificieri dell’Arma di Bologna individuano una capsula contenente un liquido magnetico assieme a un foglio che riporta nomi, date e simboli riconducibili a un gioco online.

Scritto da Dd
Foto tratta dalla pagina Facebook dell'autodromo di Imola

Foto tratta dalla pagina Facebook dell'autodromo di Imola

Una capsula attaccata a una colonna dell'infrastruttura dell'autodromo di Imola fa scattare l'allarme bomba, ma si tratta solo di un gioco del tipo geocatching.

Alla fine si chiude (per il momento) con una denuncia contro ignoti la vicenda accaduta nei giorni scorsi e riportata oggi, 2 agosto, nelle pagine online de Il Resto del Carlino.

A far scattare l'allarme è stato un video delle telecamere di sicurezza che, nella giornata di martedì 30 luglio, hanno immortalato un giovane che si avvicinava a una delle colonne dell'autodromo ’Enzo e Dino Ferrari’ appiccicandovi qualcosa di non identificato.

Pare che il ragazzo, qualche minuto prima, avesse chiesto in portineria la localizzazione del monumento decicato ad Ayrton Senna, il famoso pilota brasiliano morto proprio su questo circuito il 1° maggio 1994.

Il giovane, non identificato, sembrava essersi allontanato, salvo poi ricomparire sugli schermi dell'impianto di sicurezza, che hanno fatto scattare immediatamente l'allarme. Il timore era che il ragazzo potesse avere attaccato alla struttura un oggetto esplosivo, motivo per cui sono stati allertati i carabinieri di Bologna che, dopo aver individuato la capsula, hanno chiesto l'intervento degli artificieri dell’Arma di Bologna.

Gli specialisti, dopo aver messo in sicurezza l’area, hanno effettuato le necessarie verifiche rimuovendo l'oggetto che si è rivelato essere un piccolo contenitore contenente del liquido mescolato a dei magneti (probabilmente per essere rilevato facilmente), oltre a un foglio di carta sul quale erano riportati alcuni nomi, alcune date e alcuni simboli.

Come riporta il quotidiano romagnolo è emerso in seguito che si trattava di un parte di una gioco online, un videogame del genere ’geocaching’, come Pokémon Go, per capirci.

In questo tipo di giochi vengono create delle ’mappe del tesoro’ corrispondenti a luoghi reali che bisogna visitare seguendo le istruzioni riportate nell'applicazione del gioco, collegata al sistema Gps. I giocatori devono quindi individuare le ’capsule’ nascoste nei luoghi più improbabili, e ogni ritrovamento porta dei punti.

Solo un'attività ludica, dunque, che tuttavia è costata una denuncia per procurato allarme a un individuo che, stando a quanto riportano le ultime notizie, pare non sia ancora stato identificato.

Nel 2016 un fatto simile era accaduto in una località balneare del Veneto, a Jesolo, quando dei passanti chiesero l'intervento delle forze dell'ordine dopo aver notato un gruppo di persone che cercavano di collocare una capsula sotto a un ponte. Anche in tal caso il primo pensiero è stato quello di un possibile attentato.

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