skin

Imparare il latino con un videogioco ora è possibile grazie alle nuove tecnologie

06 febbraio 2024 - 12:01

La fondazione Franchi lancia il videogioco Umbricii Ludus nato per insegnare il latino alle nuove generazioni. Il progetto verrà presentato a Roma il 9 febbraio durante il convegno dal titolo ‘Il latino, nuova vita sui nuovi media.’

Scritto da Carlo Cammarella
colosseo.jpg

Da sempre è stata considerata la culla della lingua italiana ma oggi, nel bel mezzo del ventunesimo secolo, diventa anche la patria del latino. Firenze, la città che ha dato i natali a grandi poeti come Dante e Petrarca, acquista un altro primato perché diventa anche il luogo in cui è stato creato il primo videogioco per insegnare il latino alle nuove generazioni.

Protagonista dell’iniziativa è la fondazione Franchi, realtà fiorentina che da anni rappresenta un’eccellenza nell’innovazione del digitale. Quest’ultima presenterà il nuovo videogioco in latino intitolato "Umbricii Ludus" il 9 febbraio, durante il convegno “Il latino, nuova vita sui nuovi media”, che si svolgerà a Roma nel parco archeologico del Colosseo.

Una via alternativa per insegnare, con l’ausilio delle nuove tecnologie e di una trama ben strutturata, una materia considerata noiosa da molti studenti. Questo percorso è nato grazie all’iniziativa degli studenti della 3D Academy dei licei Poliziani che hanno avuto l’idea di creare un gioco che usa il latino. L’obiettivo, dunque, è quello di creare un collegamento tra l’archeologia, la storia e le generazioni future, nell’ottica di un apprendimento moderno e ben strutturato.

Protagonista del gioco è Ubricio Corbi un vasaio ceramista che stando alle ricostruzioni è realmente vissuto nella Val d’Orcia in un periodo che va tra il 49 e il 29 avanti Cristo. Quest’ultimo ha preso vita grazie a un software moderno di ultima generazione e parla con la voce reale di uno studente dei Licei Poliziani.

L’ambientazione invece si sviluppa lungo la via Cassia Adrianea, strada molto popolata durante il periodo dell’impero romano, per poi concentrarsi nella zona di Torrita di Siena dove i viaggiatori si riposavano nella statio Manliana.

Come spiega Giulio Luzzi, vice presidente di fondazione Franchi, in una nota pubblicata su Firenze Today il progetto "rientra in un percorso che si sviluppa con il circolo culturale Fra Jacopo da Torrita di Torrita di Siena come capofila assieme a fondazione Franchi, licei Poliziani di Montepulciano e 3D Academy. Il piano prevede sia la creazione di un Museo a Torrita di Siena che la creazione di contenuti multimediali fruibili dalle sale del museo, che hanno lo scopo di far "vivere e  provare" ai visitatori, l'utilizzo e la creazione di  alcuni reperti archeologici".

 

Altri articoli su

Articoli correlati