Sono oltre 120 milioni i videogiocatori europei, per un mercato che, nei soli cinque principali paesi, sfiora i 26 miliardi di euro.
Sono i dati del rapporto Key Facts di quest'anno, presentato da European games developer federation e Video games Europe al Gamescome di Colonia, che illustra un quadro completo e definitivo del settore dei videogiochi in Europa grazie ai dati forniti da Ipsos Mori e Gsd, nonché dai membri di Video games Europe e di Egdf.
“Il nostro nuovo rapporto”, evidenzia la presidente di Video games Europe, Hester Woodliffe, “pone l’accento sulla crescita e la vivacità del settore europeo dei giochi, guidato da una base di giocatori impegnati. In Europa, mentre il nostro settore dinamico cresce e guida l'innovazione e la creatività digitale, gli Stati membri dell'Ue devono creare una solida strategia a lungo termine per lo sviluppo dei talenti. Affrontare il divario di competenze, supportare gli insegnanti e incoraggiare le ragazze a partecipare ai programmi Steam sono passaggi cruciali. Investire in competenze, formazione e politiche di istruzione sui giochi sosterrà un settore competitivo e fiorente”.
I GIOCATORI - Secondo il rapporto in Europa gioca il 53 percento della popolazione di età compresa tra 6 e 64 anni, con il 75 percento dei giocatori che ha più di 18 anni. L’età media dei giocatori è di 31 anni.
Considerando i soli cinque principali mercati europei (Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Italia) il numero dei giocatori di videogiochi in Europa è di 124,4 milioni. Gli stessi cinque mercati chiave hanno generato ricavi per 25,7 miliardi di euro (sottolineando una crescita costante negli ultimi anni, con un +5 percento rispetto al 2022).
I giocatori di videogiochi europei amano giocare tramite una grande varietà di dispositivi: il 46 percento gioca su Pc (rispetto al 48 percento nel 2022), il 56 percento gioca su console (rispetto al 59 percento nel 2022), ma ben il 68 percento gioca su smartphone o tablet (rispetto al 69 percento del 2022).
Il tempo di gioco è rimasto costante negli ultimi 12 anni, con console e smartphone/tablet che si attestano su un 41 percento del tempo di gioco totale, (entrambi i dispositivi erano al 42 percento nel 2022); i Pc risalgono al 14 percento (12% nel 2022) mentre il gioco on-demand/streaming resta stabile al 3 percento (come nel 2022).
L’INDUSTRIA DEL GAMING - L'industria dei videogiochi impiegava 114.400 persone in Europa nel 2023, con il 24,4 percento della forza lavoro composta da donne. Le principali competenze dei dipendenti dell’industria videoludica sono legate a tecnologia, design, progettazione, immagine e suono, produzione, pubblicazione e altri, un mix complesso di talenti e professionisti qualificati.
Proprio in merito alla crescita dell’industria il presidente dell’Egdf, Hendrik Lesser, presentando il rapporto sottolinea che “investire nella promozione della proprietà intellettuale e nello sblocco del pieno potenziale delle Pmi europee del settore dei videogiochi attraverso l'innovazione, l'avvio e il supporto alla produzione favorirà un'ulteriore crescita. Ciò contribuirà a sbloccare l'innovazione e a rispettare l'importanza del ruolo delle Pmi all'interno dell'infrastruttura europea di sviluppo dei videogiochi.”
GIOCO RESPONSABILE - Nel 2023, ricorda il rapporto, ha festeggiato i suoi primi 20 anni il Pegi, il sistema paneuropeo di classificazione in base all'età dei videogiochi, utilizzato in 40 paesi europei. Pegi oggi ha 2.600 aziende associate, e ha classificato 40.000 giochi e milioni di app. Il 79 percento dei genitori con figli che giocano ai videogiochi è a conoscenza delle etichette di classificazione in base all'età Pegi e il 76 percento di loro utilizza l'etichetta Pegi per prendere una decisione informata quando considera l'acquisto di un videogioco per i propri figli.