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Casalino, Alvarez e Sgarbi: dal trading al poker al betting online, facciamo chiarezza!

30 luglio 2020 - 08:47

Casalino, Alvarez e Sgarbi: dal trading al poker al betting online quanti errori: proviamo a fare il punto. 

Scritto da Cesare Antonini

"Il portavoce del Presidente del Consiglio scambia il mercato azionario per una partita a poker? Due c...... a loro insaputa. O due furbi dell'Italietta a 5 Stelle?". Vediamo di fare ordine sulle dichiarazioni di Vittorio Sgarbi che replica alle giustificazioni di Rocco Casalino dopo l'uscita delle notizie sul suo fidanzato (ormai ex) José Carlos Alvarez che il portavoce aveva definito “vittima di una situazione paragonabile al gioco d’azzardo". Il riferimento, secondo Vittorio Sgarbi sarebbe sul poker online. Ma, come detto, facciamo ordine.

 

In primis arriva immancabile la "shit storm" (stavolta per fortuna con effetto boomerang) sul gioco d'azzardo da parte di un esponente del M5S. Per prendere le distanze da Alvarez impelagato nel trading online, Casalino gli affibia un problema di ludopatia. Secondo i 5Stelle sarebbe il male del secolo l'azzardopatia (come la chiamano loro). Quindi? Trattasi di offesa gravissima verso un suo affetto. Che sia ex o no, l'accusa è pesantissima. Ma ti pareva che non ci dovesse finire in mezzo il gioco d'azzardo?

Ma ecco come ha spiegato a Repubblica (pensate quali inchieste dobbiamo subire) Alvarez, i movimenti sospetti sulla carta del cubano per circa 150mila euro. "Non sono un ludopatico. Avevamo già problemi, ma questo è stato il colpo di grazia. Ormai è finita al 100%. Questa bomba mediatica ha scatenato tra noi litigi su litigi. Io me ne andrò, non ho mai pensato che l’Italia fosse il paese dove rimanere tutta la vita, mentre Rocco resta qui, a pagarne le conseguenze. Ma ci tengo a raccontare come stanno le cose, non sono un ludopatico, sono una vittima. Le notizie che sono trapelate hanno il solo scopo di screditare Rocco. L’obiettivo di tutto questo è costringerlo a farsi da parte”.

Come sarebbe andata? "Per caso un giorno, all’inizio del lockdown, mi sono imbattuto nel trading online – spiega sempre a Repubblica – cliccando su una pubblicità. Sono stato contattato da un broker che mi ha detto che era conveniente investire in petrolio perché il prezzo stava scendendo e presto sarebbe risalito. Ho investito diverse migliaia di euro ma il petrolio toccò lo zero. E io ero rovinato ed ho pensato anche di suicidarmi”.

Qualcosa non torna. Il fidanzato del braccio destro di Conte, esaltazione sublime del movimento che combatte le ludopatie (solo quelle in effetti, mai sentito parlare di droga, alcol, fumo, cibo?) clicca su un banner e perde 18mila euro? E dove? Su quale sito? Una società autorizzata?

Se Alvarez si fosse imbattuto su un banner di una poker room o di un sito di betting, se non altro, si sarebbe intrattenuto, divertito. Avrebbe passato qualche ora in lockdown senza mettersi nelle mani dei mercati che, il suo compagno, odia tanto. Hai voglia a spendere 18mila euro alla 0.5/0.10 cents cash game o in tornei da 5-10-20-50 euro che durano anche due giorni.
Ora parliamo di Sgarbi. Ha ragione: il poker non c'entra proprio nulla. Il riferimento di Casalino o di chi ha riportato la sua posizione è sbagliatissimo. Ma, attenzione: il paragone con la ludopatia non è totalmente sbagliato. In effetti il trading assomiglia assai al betting online. In particolar modo al betting exchange. Negli anni passati alcune organizzazioni avevano proposto modelli di business nelle scommesse molto simili allo scalping. Cosa significa? Operazioni molto piccole ma frequenti su un titolo o una quota per investire e disinvestire al fine di effettuare guadagni irrisori ma continui che, una volta sommati, diventano consistenti.
Sia in uno sport che in un mercato possiamo acquisire informazioni e puntare sulle nostre skills e sulle nostre intuizioni. Ovviamente l'alea c'è sia nel trading online che nel betting. Ma non esiste un business o un modello che sia sicuro al 100%. Altrimenti vivremmo in una società perfetta che, però, esiste solo nei libri di fantascienza.

Se adesso capovolgiamo il ragionamento e torniamo a Rocco e Alvarez quali conclusioni possiamo trarre? Che forse le accuse al gioco sono sbagliate? Che fare le cose a caso, prima o poi, ti si ritorce contro? Alvarez che senza sapere nulla di trading ci investe 18mila euro non è l'esempio perfetto del fallimento della politica pentastellata contro il gambling? Se dobbiamo tutelare i cittadini più deboli e meno capaci a livello intellettivo dobbiamo farlo su tutto! Si poteva tutelare il povero Alvarez? Alzi la mano del resto, chi non è subissato di telefonate di promo sul trading online. Se anche questo è assimilabile al gioco d'azzardo perché dobbiamo essere stalkerizzati da questi continui messaggi? Potremmo andare avanti all'infinito ma penso che ci sia poco da aggiungere. E tutto questo senza prendere in considerazione la malafede insinuata da Vittorio Sgarbi sulla consapevolezza dei due mentre giocavano come lupi di Wall Street. Ma vogliamo distinguerci da chi ci attacca sempre e crediamo nella buonafede. Che, però, seguendo i dettami del Movimento, rappresenta il fallimento della sua politica. Buona giornata.

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