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Il dramma del conflitto israelo-palestinese colpisce (anche) i player e il poker live

27 ottobre 2023 - 10:53

Un giocatore rimasto ucciso nel rave sotto l'attacco di Hamas, un altro costretto a sfuggire ai missili in Israele e tanti bloccati in patria o chiamati dall'esercito, ecco le conseguenze della guerra in Palestina sul poker.

Foto Pokernews

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Tra i 260 ragazzi uccisi durante il rave del 7 ottobre al confine tra Israele e la striscia di Gaza, ci sarebbe anche Omri Ram, poker player e coach della Israeli Poker Academy dal 1017 al 2019 e con recenti risultati centrati online. Mentre un altro player, Alon Eldar, ha visto cadere un razzo ad appena un km da lui e sta correndo almeno una volta al giorno nei bunker per evitare di essere colpito dai bombardamenti di Hamas. 
Abbiamo già visto come i poker player hanno commentato la crisi di Gaza e le opinioni sono lecite anche se spesso risultano stucchevoli e forse anche poco necessarie alla causa. E sono in tanti ad essere rimasti intrappolati nel conflitto: molti sono rimasti in patria, alcuni saranno stati anche richiamati dall’esercito come riservisti e altri saranno anche morti. È il minore dei problemi ma ne stanno risentendo anche alcuni tornei in Europa che spesso possono contare su grandi gruppi di player che si spostano in massa, 250-300, producendo anche 2 buy in e mezzo a testa in alcuni eventi. 

ALON ELDAR IN FUGA DAI MISSILI DI HAMAS

Foto Wsop Hayley Hochstetler

Foto Wsop Hayley Hochstetler

Dai social si apprendono molte cose come quelle emerse dalla discussione lanciata da Charlie Carrel sul suo “X” che si iniziava a domandare cosa pensasse della crisi in Medio Oriente. Ad un certo punto è intervenuto un certo Alon Eldar chiarendo la sua posizione sul conflitto ma facendo capire anche la sua di situazione: “Possiamo dire che sono uno dei meno colpiti, "solo" ho dovuto correre verso un rifugio antiaereo circa 20 volte finora e non sono rimasto ferito. Il razzo più vicino è caduto a circa 1 km da me. Un altro giocatore di poker, Omri Ram, è stato assassinato al festival musicale del 7 ottobre. E mi ha coachato tanti anni fa.” Insomma, non se la passano affatto bene e Hamas continua ad attaccare nonostante la controffensiva israeliana abbia già indebolito fortemente le risorse militari dei terroristi. 
E Eldar è piuttosto realista: Non esiste una soluzione per sradicare il terrorismo senza un sacco di morti civili.
Il punto principale dell’Occidente è che le vite dei civili perdute uccidendo i terroristi sono per un bene superiore.
 

OMRI RAM, PLAYER E POKER COACH MORTO NEL RAVE SULLA STRISCIA DI GAZA

Foto Pokernews

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E la testimonianza di Eldar, che in carriera ha vinto 139mila dollari giocando molto anche in Usa alle World Series of Poker, sulla morte di Ram piuttosto sembra confermare la sua presenza tra le 260 vittime del festival musicale Tribe of Nova che aveva attirato oltre 3.500 giovani corsi ad ascoltare musica elettronica per celebrare la festa ebraica di Sukkot. Numeri che fanno capire come la strage poteva essere ancora più grave. 
Ram aveva 28 anni e ultimamente giocava online su GGPoker come "laolalo", ha concluso al sesto posto nel GGPoker WSOP Online Super Circuit Event #15: Monster Stack $500K GTD per $21.989 . Era il maggiore di tre fratelli, Tomer ed Eyal, e Ram aveva recentemente conseguito una laurea in economia.
In un’intervista con un sito di notizie israeliano, il padre di Omri, Menashe Ram, ha detto quanto segue: "Omri è il nostro figlio maggiore e anche il nostro nipote maggiore. Era un ragazzo affascinante la cui caratteristica più sorprendente era che amava tutti e tutti lo amavano. Diffondeva luce, amore, gioia e aiuto agli amici. Si era appena laureato in Economia e Commercio. Un ragazzo sempre sorridente. È stato ucciso insieme a due suoi amici. Eravamo in contatto con lui fino alla mattina di quel tragico giorno e verso le 10.30 è caduta la connessione. Dopo qualche ora abbiamo ricevuto il terribile messaggio."
Assurdo quanto stia accadendo nel mondo e ora in quelle terre tra Palestina e Israele. 

I PLAYER ISRAELIANI MANCANO AL POKER LIVE

E come detto c’è anche un “problema” poker live che ovviamente è solidale e supporta i player israeliani che si spostano in massa verso i grandi tornei europei. Nella Battle of Malta si è percepita l’assenza di almeno 250-300 player che, come tutti producono 2-3 rientri a testa spostando anche fino a 1.000 buy in e in alcuni eventi può significare davvero una differenza pazzesca. Stesse assenze registrate all’Ept Cipro e prossimamente anche alle Wsop Europe appena partite al King’s Resort di Rozvadov altra meta preferita dei player israeliani. Ma il problema poker live è sicuramente il minimo per chi ha perso familiari e per chi ora è sotto le bombe anche dall’altra parte della barricata, in Palestina.

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