Putin apre alle criptovalute: 'Hanno valore come mezzo di pagamento'

“Le criptovalute hanno un valore ma come mezzo di pagamento e non ancora per il commercio di beni come il petrolio, ad esempio”. Non è Elon Musk e neanche un manager di qualche valuta cripto. No, è Vladimir Putin. Un’apertura (a metà) che farà schizzare il valore di Bitcoin e derivati ma che, per adesso, frena anche gli entusiasmi nel breve periodo. Sì, perché, nel lungo periodo il presidente russo non ha affatto affossato l’ipotesi: "Credo che abbia valore - ha detto mercoledì a Hadley Gamble della CNBC all'evento Russian Energy Week a Mosca - ma non credo che possa essere utilizzato nel commercio del petrolio.  La criptovaluta non è ancora supportata da nulla. Potrebbe esistere come mezzo di pagamento, ma penso che sia troppo presto per parlare del commercio di materie energetiche”.

Alcuni mesi fa, il vice primo ministro russo, Alexander Novak, ha suggerito che il paese potrebbe abbandonare i contratti sul greggio denominati in biglietti verdi se gli Stati Uniti avessero continuato a imporre sanzioni economiche mirate.

Alla domanda se bitcoin o un'altra criptovaluta potessero essere utilizzati come alternativa al dollaro nel commercio di petrolio - un'esportazione chiave per la Russia - Putin ha espresso questi concetti.

Ovviamente solo la prospettiva ha aiutato Bitcoin a salire a 51.222 euro di quotazione in continua risalita dopo il tonfo di qualche settimana fa. E secondo Fidelity Investments Bitcoin potrebbe raggiungere $ 100.000 nei prossimi due anni.