Alle Wsop scoppiano le polemiche sugli iPad, lo shot clock serve come il pane anche in Europa
Due tornei senza shot clock, alle Wsop scoppiano le polemiche sugli iPad che mancano ma questo sistema deve dilagare nell'utilizzo anche in Europa.
Scritto da Cesare Antonini
Un meme è circolato su Twitter con Christoph Vogelsang, con il forte player high stakes tedesco che spinge un carrello con decine di iPad sopra. Il mittente della creazione fotografica ironica era l’organizzazione delle World Series of Poker che, come aveva segnalato anche SuperPoker, aveva lasciato l’Event #8 $25,000 High Roller No-Limit Hold'em 8-Handed, senza lo shot clock come promesso in alcuni tornei. Venerdì scorso il problema si è ripetuto e alcuni pro si sono iniziati a lamentare. E pare fosse vero, la mancanza di table ha sospeso l’utilizzino dell’action clock L’altro torneo era l’Event #19 $25,000 High Roller Pot-Limit Omaha e stavolta è stato l’americano Ben Lamb, specialista in questa variante, ha sbottare su Twitter: “Credevo ci fossero gli shot clock al 25K Plo alle Wsop. Invece mancano perché non ci sono abbastanza iPad. Questo problema era già noto prima di oggi perché mancavano anche nel 25K Nlh. Il problema sei potrebbe risolvere con un costo dai 3mila ai 5mila dollari. La rake per questo torneo sarà di 6 cifre…”. Un bello schiaffo ad un’organizzazione che di spese ne ha tantissime ma che sta anche macinando ottime “cagnotte” tra tornei con ottime presenze, tavoli cash e tornei giornalieri oltre a tutti gli incassi dell’indotto tra bar e massaggi e gadget.
I giocatori hanno criticato aspramente questa situazione e a noi ci viene da riflettere perché se anche le World Series si incartano su questi particolari siamo fritti.
Abbiamo spesso discusso nel seguire eventi di medio-basso buy in, l’introduzione dello shot clock in questi eventi dove spesso, a fronte di ingressi di importo modesto, si possono giocare strutture giocabilissime con 30-40BB a disposizione fino alla fine dell’evento. Un’offerta dove le organizzazione compiono un grande sforzo gestendo eventi che potrebbero concludersi la domenica anche fino al martedì.
Paghi poco, giochi poco! No, il mercato ha creato eventi assai giocabili ma che rischiano di essere interpretati da protagonisti non proprio adatti a certe strutture. Così la possibilità di giocare a poker spesso si trasforma in tank eccessivi e lungaggini esasperate ed esasperanti durante l’action che con altri players sarebbe standard. Ma, tant’è. Ognuno gioca come vuole, ci mancherebbe altro.
Una miglioria potrebbe essere la mis en place dei tablet o di shot clock (non servono per forza iPad!) in grado di sveltire le operazioni. Ma se un torneo con certe economie non spende 3-5K per installare questo provvedimento (in final day con molti tavoli la vediamo assai difficile gestirla oltre che dispendiosa), non si può tollerare che questo manchi in un evento così ricco e in tornei prestigiosissimi ma dai field ristretti.
Che il dibattito si apro ma, certo, lo shot clock è una delle migliori invenzioni che il poker moderno abbia messo in campo e va assolutamente coltivata.