La picca di Sorrentino, ennesimo ‘certificato’ di qualità del poker italiano
La vittoria di Raffaele Sorrentino al PokerStars Championship di Monte Carlo mette in luce un poker di grande qualità.
L’Italia c’è e ora affila le armi in vista delle World Series Of Poker di Las Vegas per rimettere le mani su premi importanti e, se la varianza lo permette, su quel simbolo prestigioso che è il braccialetto da campione del mondo.
La vittoria di Raffaele Sorrentino al PokerStars Championship di Monte Carlo ci regala un poker consapevole, solido, di grande personalità e che finalmente appare superiore in lungo e in largo a quei players stranieri che 5-6 anni fa ci spaventavano a morte. Solo leggere un nome straniero nei count aumentava l’edge di questi players e diminuiva quella dei nostri. Forse eravamo un po’ insicuri e l’incoscienza di alcune giocate di questi giocatori la scambiavamo per mosse geniali e imbattibili.
Commentando il tv table del PartyPoker Millions di Nottingham in lingua italiana abbiamo avuto modo di ascoltare il parere dei colleghi inglesi. Forse riduttivo ma significativo il commento in cui si certificava la qualità dei nostri players da Tommaso Briotti a Sergio Castelluccio, quelli apparsi al feature table e che avevano comunque incantato nelle qualificazioni italiane e al day3 del Dusk Till Dawn. Solo qualche bad beat e una varianza negativa avevano fermato i nostri che, visti i primi classificati, avrebbero comunque vinto tranquillamente le prime monete.