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Il poker online in Nevada a rischio chiusura

26 novembre 2015 - 08:53

Il Nevada potrebbe fare marcia indietro sul poker online? Il procuratore generale vuole firmare la lettera a favore del ripristino del Wire Act. 

Scritto da Cesare Antonini

Con grande sorpresa del settore del poker statunitense ma anche di tutto il mondo, un top avvocato del Nevada si è schierato a favore degli sforzi federali per il blocco totale dei giochi d’azzardo online e, quindi, per ripristinare il Wire Act del 1961.
Pazzesco davvero che il primo Stato a regolamentare il poker online negli Stati Uniti stia pensando, seppure con una corrente di pensiero guarda caso filo-Adelson, a tornare sui suoi passi e vietare tutto. A rischio ci sono posti di lavoro e un’industria leader in Usa e a livello internazionale.


E’ stato il procuratore generale del Nevada, Adam Laxalt a confidare al giornalista Jon Ralston che intende firmare a breve una lettera che sta circolando tra i procuratori di vari stati a sostegno dello sforzo di ripristinare il divieto di gioco online come vuole il magnate Sheldon Adelson, proprietario di Las Vegas Sands che ha in gestione il The Venetian sia nella Sin City che a Macao. Tra gli enormi asset societari, ovviamente.
Mentre la Pennsylvania potrebbe diventare il quarto Stato a regolamentare il poker insieme a Nevada, Delaware e New Jersey, e la California e New York stanno lavorando da anni su questo, una retromarcia del Nevada sarebbe clamorosa.
“Il Congresso ha trattato il tema dicendo che il Wire Act esiste ed è ancora valido - ha detto Laxalt - e il procuratore Eric Holder ha cambiato tutto senza coinvolgere tutti i partiti che avrebbero dovuto prendere una decisione a livello collegiale e non in questo modo. Stiamo solo cercando di tornare allo status quo iniziale”.
Si è schierato a difesa dello status quo attuale, invece, Brian Sandoval, l’ex Governatore del Nevada, che ha firmato il disegno di legge del poker online e ha addirittura aperto alla liquidità condivisa con il Delaware facendo scuola a tutto il mondo e anche all’Europa che da anni cerca questa strada ma è ancora ferma al palo.
“I nostri organismi di regolamentazione sono i migliori al mondo e continueranno a sviluppare le nostre politiche cercando di mantenere Nevada al centro dello sviluppo mondiale del gaming - ha detto Ralston - per mantenere il vantaggio competitivo a livello internazionale dobbiamo attuare politiche che consentano al settore di rispondere alle esigenze del pubblico che è sempre più giovane e tecnologicamente avanzato. Sono molto preoccupato che qualcuno che rappresenta gli interessi legali dello Stato possa aver parlato contro la legge attuale”. La frecciata di Sandoval a Laxalt.
Nel fronte a favore del gioco online anche Jim Murren della MGM, concorrente di LasVegas Sands di Adelson: “Spero vivamente che il nostro avvocato generale non appoggi la causa che distruggerebbe l’industria del gioco in Nevada e i posti di lavoro e dichiarerebbe di essere contro i social media, Igt e contro il più grande datore di lavoro del nostro Stato”.
 

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