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Una legge del Nevada vieterebbe lo staking nel poker e nel betting: a rischio i tornei live e le Wsop

27 gennaio 2015 - 11:36

Un nuovo disegno di legge del Nevada ha seminato il panico tra i poker players e i giocatori anche di altri mercati come il betting, che dipendono e sopravvivono sugli staking deals per abbattere e cercare di controllare la varianza statistica dei tornei dal vivo e del gaming in generale.

Scritto da Cesare Antonini


Si chiama SB 40 ed è stato preparato dal Nevada Gaming Control Board e mira a ridurre i rischi di riciclaggio di denaro nello sports betting oltre che nel poker live e rischia di rendere illegali le pratiche di staking nello Stato.
L'attività che il ddl cerca di criminalizzare è "ricevere direttamente o indirettamente qualsiasi indennizzo o compenso o qualsiasi percentuale o quota di denaro o eni derivanti dal gioco da chiunque". E, allo stesso, "accettare o facilitare qualsiasi scommessa su corse o eventi sportivi o futuri di qualsiasi campo che non siano totalmente ai sensi delle leggi e dei regolamenti federali, statali o municipali".
Sarà anche reato trasferire o consegnare tutti i pagamenti sulla base dei risultati di scommesse con sanzioni fissate da uno a sei anni di carcere e multe a partire da 5.000 dollari.
Ma l'imprecisione del testo ha scatenato notevoli discussioni tra i giocatori su ciò che il disegno di legge coprirà effettivamente. In effetti non è assolutamente chiaro come il testo verrà interpretato dai giudici. Il grande rischio è ovviamente che l'impossibilità di stakare gli eventi dal vivo potrebbe penalizzare fortemente le World Series Of Poker del prossimo maggio.
Per non pensare agli eventi buy in elevatissimo come il Big One For One Drop che quest'anno non verrà giocato ma che verrebbe comunque limitato fortemente dal divieto di vendere e prendere quote. Anche i super high roller sono nel mirino. E non poter ridurre il rischio di partecipazione per alcuni campioni di poker potrebbe portarli a non partecipare.
Il Gcg non ha preso benissimo le critiche una volta pubblicato il testo ma è evidente che i danni collaterali possano essere tanti e neanche poi così irrisori. Per giunta il rischio più grande è che poi i players si piazzino negli hotel di lusso, negli appartamenti, negli scantinati a giocare pesantemente dal vivo senza pagare un dollaro di rake al Nevada.
Un legislatore intelligente sa anche tornare sui suoi passi e da qui a maggio c'è tempo per porre rimedio al danno che inevitabilmente verrà provocato se non si cambia qualcosa.

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