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Il plexiglass rispunta sui tavoli da poker a Miami ma i players lo bocciano

16 maggio 2020 - 09:27

Il plexiglass continua a comparire nei casinò americani ma i poker players si oppongono ad una soluzione che snatura il gioco. 

Scritto da Cesare Antonini

Che il plexiglass sia davvero inutile oltre che inguardabile per il poker live ormai l’abbiamo capito. E l’hanno capita addirittura i ristoratori, i baristi e anche l’approccio in altri paesi che vogliono riprendere almeno il cash game dal vivo. Anche negli stessi Stati Uniti d’America le visioni sono spesso diametralmente opposte. Basta vedere cosa hanno combinato nell’Hialeah Park Casino, nei pressi di Miami che pensano di avere una soluzione al coronavirus. Senza troppi giri di parole basta vedere la foto di apertura di questo contenuto che vi stiamo scrivendo. Sicura, come struttura, pare sicura. Ma ci giocherebbe nessuno con questa “camera iper barica” di plexiglass ma senza guanti e con mascherine?

L’immagine ha circolato sui social ed è partito un flame pazzesco che non promuove la soluzione dell’Hialeah. Anzi.

Come dicono spesso baristi e ristoranti, se si deve riaprire così è meglio non farlo. Insomma, per il poker live il distanziamento sociale rischia di essere letale. Anche se se si dovesse riuscire a giocare su ampi spazi, con guanti, mascherine, chips igienizzate e con 6-8 handed, nel breve periodo qualcosa potrebbe ripartire.

La giornata di oggi è anche positiva vista la decisione di riaprire le frontiere, almeno dal mese di giugno. A patto che poi gli altri paesi europei accettino gli italiani e le persone riprendano a circolare. Vedremo più avanti quello che succederà ma, intanto, la riapertura ha bruciato le tappe rispetto a previsioni più pessimistiche.

In generale questa metodologia, come criticano alcuni utenti, non elimina il rischio di contagio se continua il passaggio delle chips e delle carte. Starà poi ai players fare attenzione a non toccarsi viso, naso e bocca. Il plexiglass è assolutamente invasivo e snatura il gioco ma, di per sé, elimina buona parte dei rischi legati al contagio da coronavirus. Ma se le mani entrano in contatto con carte e fiche toccati dagli altri al tavolo i rischi aumentano.

La critica che viene mossa è che “il poker dal vivo è diverso da quello online perché è un gioco in cui l'interazione personale e le sensazioni giocano un ruolo enorme nel processo decisionale. E ora non c'è modo di salutare nemmeno il ragazzo dall'altra parte del tavolo, tanto meno dire nice hand. Non siamo sicuri di cosa si tratti, ma non è niente che assomigli al gioco Texas Hold 'Em”, dicono i players.
Il limite di queste strutture è che si potrebbe giocare solo 4 handed o al massimo 5 handed ma i ragionamenti rimangono gli stessi: costi in aumento e soluzione decisamente anti economica.
E qualcuno dice anche che “senza mascherina il vetro si appannerebbe in continuazione”. Ma se il plexiglass è già in via d’estinzione nella nostra Italia timorosa fino a qualche giorno fa del minimo contatto, le soluzioni sembrano virare da tutt’altra parte.

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