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India, il mondo del poker insorge contro la tassa del 28% sul gioco online

21 luglio 2023 - 18:05

La nuova tassa impone che il 28 percento di ogni versamento effettuato su piattaforme di gioco online vada allo stato, senza distinzione tra giochi di abilità o di fortuna.

Scritto da Daniele Duso
Laurentiu Morariu (Unsplash)

Laurentiu Morariu (Unsplash)

Sono già molte le società e le associazione di gioco indiane che hanno chiesto al governo di rivedere la sua decisione di introdurre una tassa sui beni e servizi applicata al gioco on-line in India. La Gst, tassa sui beni e servizi, è stata annunciata martedi scorso, 18 luglio, e prevede che ogni 100 rupie versate su una piattaforma di gioco online, 28 vengano prelevate direttamente per finire nella casse dello Stato.

Secondo associazioni e società indiane che stanno facendo fronte comune contro questa decisione del governo, l'imposizione della Gst del 28 percento sul gioco online invia un messaggio scoraggiante al settore, soffocando la sua crescita e la sua spinta innovativa. L'industria del gioco indiana ha assistito negli ultimi anni ad una crescita esponenziale, uscendo dai confini tradizionali e diventando una parte integrante dell'intrattenimento mainstream. In particolare il settore indiano dei giochi di abilità online ha un valore aziendale di circa 20 miliardi di dollari, e ci sono almeno 30-40 milioni di giocatori di poker e fino a 300 milioni di giocatori di giochi di carte online. Secondo le stime degli analisti il settore potrebbe crescere ancora nei prossimi anni, e si prevede un tasso di crescita annuale composto (Cagr) del 30 percento,, che porterebbe il settore a raggiungere i 5 miliardi di dollari entro il 2025.

Appesantendo il gioco online con una Gst del 28 percento il governo rischia ora di limitare l'accessibilità di tantissimi giovani, molti dei quali potrebbero non essere in grado di permettersi l'aumento dei costi punto ciò non solo loro ostacola la loro crescita personale, mai inibisce anche il potenziale per coltivare la prossima generazione di professionisti qualificati del settore dei giochi, del poker in particolare, dato che negli ultimi anni c'è stato un notevole cambiamento nelle aspirazione di carriera degli studenti delle migliori business school, con un numero crescente di ragazzi sia cominciato a grattare verso il poker anche come opzione di carriera.

Secondo Raul Bhatia, fondatore di Poker Magnet, una società di gioco digitale fondata nel 2016 che mira a trasformare l'industria del poker on-line in India, l'imposizione di una Gst del 28 percento sul gioco online è una decisione assolutamente sbagliata "che minaccia di ostacolare la crescita di un settore che è diventato un faro di creatività di quella innovazione e opportunità. È imperativo sostenere il riconoscimento del gioco come un'industria guidata da abilità ingegno e dedizione, piuttosto che minare il suo potenziale attraverso una tassazione onerosa. Insieme, dobbiamo promuovere un ambiente che promuova pratiche di gioco responsabili, incoraggi la creatività e sostenga le aspirazioni di coloro che osano immaginare un futuro più luminoso attraverso il gioco".

Joy Bhattacharjya, direttore generale della Federation of India Fantasy Sports (Fifs), dichiara che "la decisione avrà un grave impatto sui 2,5 miliardi di dollari di Ide (investimenti diretti esteri) già investiti e metterà potenzialmente a repentaglio qualsiasi ulteriore Ide nel settore. Inoltre, la decisione sposterà gli utenti verso piattaforme di scommesse illegali, portando al rischio degli utenti e una perdita di entrate per il governo".

Nel frattempo da mercoledì 12 luglio, le azioni delle principali società di gioco online indiane hanno cominciato a subire forti flessioni in borsa: quelle di Nazara Technologies, Delta Corp, Zensar Technologies e OnMobile Global sono crollate dell'1-20 percento. Le azioni di Delta Corp hanno persino raggiunto il limite inferiore del 20 percento del circuito a Rs 197,45. Le azioni di Nazara sono crollate del 6 percento mentre quelle di OnMobile Global sono crollate del 5 percento. Le azioni di Zensar Technologies sono scese di circa l'1 percento nelle prime negoziazioni, ma si sono riprese poco dopo.

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