Poker live a Parigi: i sindacati temono la riapertura al secondo semestre 2025
Sulla chiusura prolungata dei sette club di gioco di Parigi scendono in campo anche i sindacati Cfe e Cgc Inova e denunciano il rischio di una riapertura che potrebbe slittare di 5 mesi.
Scritto da Ca
Uno dei club fermi, la sala Barrière
Il dossier è stato trasmesso al ministro del Lavoro ad inizio gennaio, ma aspettiamo ancora azioni concrete. Scendono in campo anche i sindacati francesi che curano gli interessi dei 1.500 dipendenti dei sette circoli di gioco parigini, chiusi dal primo gennaio 2025 per il mancato rinnovo delle licenze da parte del Governo in pieno caos politico e operativo.
Cfe, Cgc Inova non offre conforto con le parole di Pierre Alain Durat, che frena gli entusiasmi di alcuni addetti che speravano di ripartire già a marzo. La speranza è sempre riposta nel voto sul bilancio dello Stato e nell'assenza di ulteriori censure. Ma il processo di trasferimento parlamentare lascia poco spazio all’ottimismo: “Con le scadenze incomprimibili è quasi certo che l’attività non riprenderà prima del secondo trimestre del 2025”, ha detto Durat, come riporta il sito specializzato Les Clubs des Jeux Françaises. Si riapre in piena estate, quindi. E il Governo si sta preoccupando anche del danno erariale che sta causando alle casse dello Stato per dover riconoscere (e ci mancherebbe altro) la disoccupazione e l’80% del salario ai dipendenti che non possono lavorare per colpa di polemiche politiche e cavilli normativi. Cause che non dipendono di certo da questi lavoratori che fino al 31 gennaio hanno lavorato. Poi, finite le ultime partite di Capodanno e le feste annesse, tutti a casa in cassa integrazione (in Francia si chiama chômage partiel).
“Questi club, che impiegano circa 200 persone ciascuno, non sono solo luoghi di svago, ma anche aziende che creano posti di lavoro stabili, che contribuiscono attivamente alle finanze dello Stato e della città di Parigi.”
La genesi del problema risale alla trasformazione dei circoli di gioco parigini in circoli di gioco nel 2018. Tale cambiamento è stato accompagnato da un'autorizzazione sperimentale, rinnovabile ogni tre anni mediante votazione nell'ambito del disegno di legge sulla finanza. Tuttavia, nel 2024, l'assenza di un voto di bilancio, unita alla censura governativa, ha portato a un vuoto giuridico. “La Direzione delle libertà pubbliche e degli affari legali non è stata in grado di rinnovare le autorizzazioni. Risultato: un intero settore è paralizzato”, ha riassunto Pierre-Alain Durat.
Tutto è appeso al Governo e al Primo Ministro François Bayrou, ma come segnalano i sindacati, le risposte tardano ad arrivare e i tempi potrebbero addirittura slittare.