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Spagna: stessi problemi e proposte simili per la regolamentazione del poker live e online

23 novembre 2023 - 09:53

Jose Domínguez opinionista spagnolo e appassionato di poker ha messo nero su bianco le sue idee per una regolamentazione del poker giusta e realistica per i giocatori e l'industria.

Scritto da Cesare Antonini
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Tutto il mondo è paese. Il detto sembra funzionare anche per il poker in tutte le sue accezioni, sia dal vivo che online. Per non parlare del divieto di pubblicità e delle tasse, anche in Spagna i problemi sono gli stessi. A fare il punto sulla regolamentazione del poker nella penisola iberica è il nuovo columnist del sito amico Poker Red, Jose Domínguez, che ha inaugurato la sua pagina con un punto articolato della possibilità di sviluppo normativo del gioco amato da tutti. 

Andiamo subito a vedere i cinque punti chiave di un futuro sostenibile per il poker. 

1. Normativa specifica in materia di pubblicità e promozioni. Facendo un paragone con le bevande alcoliche, la birra non ha le stesse restrizioni della vodka. Non ha senso che il poker e le slot li abbiano.

2. Liquidità internazionale. Sebbene il regolatore debba garantire l’integrità e la sicurezza del gioco, deve anche lavorare per garantire che l’offerta di gioco legale per il giocatore si adatti il ​​più possibile alle sue esigenze. Non esistono ragioni tecniche per cui non possiamo condividere tavoli con il resto del mondo in conformità con la legge spagnola.

3. Sale da gioco. Non trovo ragioni significative per cui il resto dei giochi sia consentito nelle sale da gioco live e il poker sia relegato solo ai casinò. Così come le slot machine sono classificate in base alla tipologia e in base ai rischi possono essere giocate dal bar al casinò, così il poker deve avere questa possibilità. La mia proposta, tornei fino a 100€ nelle sale da gioco. Ancora di più, nei casinò.

4. Professionalizzazione e gestione pluriennale delle perdite. È una realtà che, come abbiamo detto all’inizio, è possibile guadagnare denaro in modo ricorrente come giocatore di poker e questo deve essere accettato. Il giocatore che decide di professionalizzare la sua attività in Spagna deve registrarsi come lavoratore autonomo e avere la possibilità non solo di detrarre le spese della sua attività, ma anche di compensare annualmente le sue perdite.

Dominguez specifica le ragioni dei suoi 4 pilastri che il settore e il regolatore dovrebbero seguire per la regolamentazione futura del poker.

“Nei 15 anni in cui lavoro nel settore, ho partecipato ad alcuni degli innumerevoli dibattiti riguardanti la regolamentazione del poker che sorgono nella comunità. Oggi, per la prima volta, oso mettere per iscritto quelle che per me sarebbero le chiavi che significherebbero, da un lato, migliorare l’attuale situazione dei giocatori e, dall’altro, permettere al settore di crescere in un contesto di gaming sano e sicuro. Lo faccio sapendo che le mie idee non saranno condivise dall'intera comunità, anzi forse la maggioranza sarà contraria, ma tutta la mia proposta è realizzata cercando di adattarsi all'attuale base normativa e all'approccio del regolatore al gioco d'azzardo.”

Fondamentale inquadrare una volta per tutto il poker e capire il reale significato di questa disciplina. “Per parlare di “regolamentazione del poker”, il primo passo dovrebbe essere quello di concordare cosa sia il poker. Sport? Gioco di abilità? Gioco? Il poker  - prosegue Dominguez - è un gioco dove i risultati ottenuti non dipendono esclusivamente dall'abilità e, sebbene per la sua particolarità di giocare contro altri, permetta l'utilizzo di strategie con l'obiettivo di vincere a lungo termine, ciò non lo esenta da rischi per la maggioranza della popolazione, che si avvicina al gioco in modo ricreativo. A mio parere, il poker con vincita in denaro ha abbastanza in comune con altri giochi d'azzardo da rientrare nella categoria gambling.”

Il poker è un gioco tra persone e non contro il banco, ed ha una componente strategica e sociale molto diversa dagli altri giochi. “Questo, insieme ad altri fattori inerenti al suo funzionamento, fa sì che osserviamo rischi minori (lontani da zero) in termini di gioco d’azzardo problematico e dipendenza. In base a ciò, ed una volta inserito all'interno dei giochi d'azzardo, il poker presenta differenze sostanziali che richiedono una regolamentazione specifica nel quadro generale.”

I cambiamenti voluti da Dominguez si basano sulla situazione attuale del settore e sulla natura del gioco, ed è almeno possibile adattarli apportando modifiche alle normative attuali. “So che forse non è quello che la maggior parte di voi vorrebbe leggere, ma chi di voi mi segue sa già che mi risulta difficile salire sul carro di richieste irrealistiche del tipo “0 tasse”, “il poker è una sport” o “contro la doppia imposizione.” In questo caso, non sto dicendo che le mie proposte siano facili, ma sono tutte perfettamente comprensibili per tutti quei milioni di persone che non fanno parte del nostro "mondo del poker" e, cosa forse più importante, difendibili davanti al regolatore”, ha concluso Dominguez.

Proposte assai condivisibili, non c’è dubbio, sia sulla pubblicità che sulla liquidità internazionale e non regionale europea, mercato che la Spagna già vive ma che, evidentemente, gli va stretta. Per il poker live, poi, si sfonda una porta aperta: in Italia è una situazione molto buona per i club ma un inquadramento definitivo sarebbe auspicabile anche nella penisola tricolore. 

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