Texas poker live, bocciato il ddl 2345 e Polk spiega: 'Pesanti opposizioni anti gioco!'
Dopo il primo voto favorevole alla Texas House il Poker Bill 2345 è stato bocciato e il gioco dal vivo rimane nel limbo della semi illegalità.
Respinto, almeno per ora, il Texas house Bill 2345 che aveva come obiettivo quello di regolamentare il poker live nello Stato Usa in questione e risolvere tutti gli imbarazzi e le imperfezioni di una situazione che poteva diventare tesa e problematica. Come al solito, invece di sanare una domanda di gioco che rimarrebbe comunque borderline, si preferisce opporsi e continuare a far spendere migliaia di dollari di spese legali sia ai cittadini che allo Stato. E, quindi, due volte alla collettività visto che poi, le tasse, a pagarle sono solo i texani, in questo caso.
Ad aggiornarci sulla situazione lo stesso Doug Polk: “Purtroppo, un paio di settimane fa il nostro poker bill 2345 è ufficialmente morto. Abbiamo superato il primo step ma ci siamo imbattuti in una feroce opposizione anti-gioco da parte di persone potenti e non siamo riusciti a superarla. Questo è stato il massimo che un disegno di legge sul poker abbia mai ottenuto nello stato del Texas. Buon segno per il futuro!”.
Interessantissime le annotazioni di Polk. L’ottimismo c’è e fa ben sperare: segno che il proprietario del The Lodge, proseguirà nella lotta insieme agli altri club che vorrebbero definire il loro destino e avere assicurazioni sulla possibilità di fare business o praticare il poker dal vivo senza la spada di Damocle di cause legali, denunce e sequestri.
Qualcosa che ci ricorda l’Italia anche se, nel nostro Paese, la situazione ci sembra ideale in questa fase.
Spaventose le considerazioni sui gruppi di potere e lobbies che avrebbero impedito il definitivo passaggio del poker Bill verso l’effettiva promulgazione.
E pensare che in prima istanza il voto era stato abbastanza schiacciante: 10 a 2. Evidentemente qualcuno era distratto? Ecco com’era andata la vittoria che ha preceduto la debacle.