Alla fine Nacho Barbero è stato licenziato da Americas Cardroom. L'ultima polemica che ha coinvolto il top reg argentino ha portato allo sfinimento la pazienza di Phil Nagy, Ceo della room internazionale. Da qui la decisione di interrompere il rapporto lavorativo con l'ambassador.
Decisive pare siano state le dichiarazioni riprese dalle telecamere di PokerGO durante l'US Poker Open, in cui Barbero, in una conversazione con Isaac Haxton, ha nuovamente messo in discussione le politiche di sicurezza di ACR pur continuando a rappresentare la room.
Nella chat, che ha subito fatto il giro dei social media, si vedeva Barbero minimizzare il fatto di essere stato sorpreso mesi prima con GTO Wizard (uno strumento di supporto in tempo reale vietato dalla room) aperto sul suo computer mentre giocava al torneo di punta di ACR, il Venom.
All'epoca la “corte" optò per la clemenza, definendo l'argentino "un po' ignorante" ed evitando misure più drastiche. Una tirata d’orecchie in pratica. Questa volta, però, la viralità della sua conversazione con Haxton non poteva essere ignorata o minimizzata in nessun modo.
Quando il suo collega gli ha chiesto se fosse possibile tenere GTO Wizard aperto sul computer mentre si gioca, senza provare a controllarlo, Barbero ha risposto sarcasticamente e senza considerare le conseguenze: "Dubito che ci proveranno."
Conrad Simpson, sul suo account 'X', è stato colui che ha condiviso la chat tra Nacho e Haxton, dove è possibile vedere la conversazione completa. L’intervento della room è stato istantaneo.
In questi giorni, attraverso un comunicato firmato proprio dal suo Ceo Phil Nagy e pubblicato su 'X', è arrivata la rottura definitiva con Barbero, indicando come motivo principale della decisione la "mancanza di un allineamento fondamentale con i valori dell’azienda.”
Nel messaggio ACR si è rammaricata del fatto che Barbero non abbia formalmente sollevato alcuna preoccupazione in merito alle politiche di sicurezza e ha sottolineato che, pur non censurando le opinioni dei propri ambasciatori, richiede loro di rappresentare il marchio in modo responsabile e di fornire informazioni veritiere. E ci viene da dire, sarebbe il minimo soprattutto visti i problemi di reputazione che ha la room.