“E’ vietato l’utilizzo di strumenti di gioco per i quali non è possibile una disinfezione ad ogni turno, ad esempio le carte da gioco”. E’ questo il punto delle linee guida per la riapertura delle attività economiche e produttive aggiornate allo scorso 22 maggio dalla conferenza Stato Regioni, che preoccupa tutti i circoli e i club dove si praticano giochi con le carte, poker live compreso, ovvio. Si tratta dell’ennesima conferma che, purtroppo, per prudenza estrema, alcuni giochi sono inibiti nei circoli culturali e ricreativi. Ed è qui, che forse, dobbiamo correggerci subito: sicuri che il poker live sia compreso? Considerando che in alcune tabelle dei giochi proibiti aggiornate costantemente dalle Questure il poker è assolutamente vietato, in quei casi è proprio impossibile organizzare qualsiasi tipo di torneo o tavolo anche con le regole solite consigliate dalla Corte di Cassazione e dalle sentenze favorevoli: no premi in denaro, no rebuy e buy in non superiori ai 50 (100?) euro.
In particolare questo dice il pezzo delle linee guida che si riferisce ai circoli culturali, non ai poker club: “Privilegiare attività a piccoli gruppi di persone, garantendo sempre il rispetto della distanza interpersonale anche durante le attività di tipo ludico. Per le attività che prevedono la condivisione di oggetti (es. giochi da tavolo, biliardo, bocce), adottare modalità organizzative tali da ridurre il numero di persone che manipolano gli stessi oggetti, ad esempio predisponendo turni di gioco e squadre a composizione fissa, e obbligare comunque all’uso della mascherina e alla disinfezione delle mani prima di ogni nuovo gioco. In ogni caso, i piani di lavoro, i tavoli da gioco e ogni oggetto fornito in uso agli utenti devono essere disinfettati prima e dopo ciascun turno di utilizzo. È vietato l’utilizzo di strumenti di gioco per i quali non è possibile una disinfezione ad ogni turno (es. carte da gioco)”.
Proprio ieri Tagadà di La7 ha trasmesso un servizio giornalistico dove i circoli in questione hanno fatto vedere i tavoli per i giochi di carte accatastati e complesse procedure per i tavoli di biliardo e le bocce, giochi che spesso vedono protagonisti uomini e donne over 65, soggetti maggiormente esposti al pericolo Covid-19. E l’esperto infettivologo, il professor Aldo Morrone, ha spiegato e confermato che le carte da gioco andrebbero disinfettate dopo ogni utilizzo: roba da giocare tre mani a livello.
Detto tutto questo crediamo che, come al solito, il poker dal vivo rimanga borderline e, come tale, potrebbe anche riaprire. Tuttavia i rischi che si assumono gli organizzatori sono elevati anche se li abbiamo visti in questi giorni impegnati a mettere in piedi sontuose sanificazioni e protocolli di sicurezza. A questo punto l’utilizzo dei guanti sembra d’obbligo anche se le linee guida tagliano la testa al toro eliminando proprio totalmente, almeno per questa fase, i giochi di carte. Di difficile applicazione lo shuffler automatico e sanificante che suggeriva Ike Haxton nel suo interessante phamplet sul poker live. Ma questo sistema costa davvero troppo sia per i nostri club che per i casinò americani più importanti che spesso sono dotati di mescolatori meccanizzati ma senza azioni igienizzanti. Spendere migliaia di dollari in questa fase è sicuramente antieconomico.
La speranza è che la curva dei contagi cambi e che le linee guida in questione piano piano si ammorbidiscano consentendo anche i giochi di carte non solo per i poker players ma per tutti gli italiani. La rimozione di questo divieto sarebbe già ottimo per i club che, ripetiamo, devono poter riaprire come tutte le attività e come le sale da gioco legali e autorizzate incredibilmente discriminate in questa fase.
I dati del virus, comunque, sembrano ottimi, in questa fase, ma gli effetti delle riaperture si vedranno la prossima settimana.