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Poker live: 4 giocatori su 10 sfrutterebbero il vantaggio di vedere le carte dell’avversario

29 gennaio 2024 - 13:23

Un sondaggio lanciato da Doug Polk su X rivela che su 15mila giocatori il 40% non direbbero all'avversario di aver visto le sue hole card sfruttando il vantaggio al tavolo da gioco.

Scritto da Cesare Antonini
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Il 40,9% dei giocatori di poker non direbbe a nessuno al tavolo da poker qualora dovesse vedere le carte coperte di un avversario. Una percentuale assai preoccupante anche se il 26,2% lo direbbe a tutto il tavolo e il 32,9% alla persona in questione. È il risultato di un sondaggio lanciato sul suo profilo X da Doug Polk e al quale hanno risposto circa 15mila utenti con 212mila persone che hanno visto e letto il post che è proseguito con una ricca discussione. 
In particolare fa discutere la risposta di Fedor Holz che non avrebbe pietà con un avversario professionista. 
Il caso è ovviamente riferito al poker live. Capita spesso, specie in sessioni di ore e in alcune posizioni al tavolo da gioco, che alcuni player possano spillare distrattamente le proprie hole card e che lascino uno spiraglio in cui un avversario possa “buttare l’occhio”. Può capitare specie al cash game se la postura al tavolo è più rilassata dopo tante ore di gioco o se uno dei giocatori si sta distraendo in chiacchiere. Va detto, però, che ormai è davvero difficile poter scrutare sotto la piccola capannina creata dalle due mani incrociate per proteggersi mentre si spillano le carte. 

 

 

Detto questo la risposta di Holz è stata chiara: “Penso che ci sia una grande differenza. Un professionista sa che deve proteggere le sue carte e questo fa parte delle regole e del gioco. Se vedessi le sue carte perché non le protegge bene, non direi niente. Lo direi invece di fronte ad un recreational player.” Poi un commento che chiarisce: “Non credo che mi sia mai successo nella mia carriera, quindi è abbastanza ipotetico, ma penso che proteggere le tue carte come un grande professionista dovrebbe essere fondamentale nel gioco dal vivo.”
Doug Polk ha risposto criticando la posizione di Fedor: “Mi piace l'approccio onesto a questo, ma ci sono un paio di ragioni per cui non penso che abbia importanza. Qual è il confine tra un "professionista" e un "rec"? Il poker è un gioco con informazioni incomplete. Conoscere le carte coperte di qualcuno vanifica lo scopo.”
Patrick Leonard corregge Fedor Holz in un punto: “Secondo me dovresti dirlo anche al professionista, Concordo nel fatto che non si dovrebbe essere sciatti al tavolo, ma tutti abbiamo ondate di concentrazione e brutte giornate. Siamo concorrenti intellettuali, non rivali, a mio avviso. Puoi battere chiunque al tavolo con il tuo incredibile gioco, non ne hai bisogno.”
Molto sensato e onesto il commento di Chris Brewer uno dei più vincenti negli ultimi anni: “Devo dire che sarebbe molto più imbarazzante se hai una mano giocabile, ma devi comunque dirglielo. Se succede ripetutamente, proverò a distogliere lo sguardo o ad avvertire, ma a un certo punto è colpa loro.”

In effetti anche le regole stilate dalla Tournament Director Association non prevedono e non ammettono distrazioni. L’onestà al tavolo da gioco deve essere al primo posto ma bisogna cercare di non dare minimamente vantaggi agli avversari. Ognuno farà i conti con la propria coscienza ma vincere con le proprietà qualità è senza dubbio più bello. Per fortuna 6 giocatori su 10 non sfrutterebbero questo vantaggio. Sappiate che gli altri 4, però, lo faranno. Proteggete bene le vostre carte!

 

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