Il poker pro David 'Doc' Sands positivo al Covid 19 nonostante le precauzioni prese
David 'Doc' Sands positivo al Covid 19 nonostante le tantissime precauzioni prese in tempi non sospetti prima del contagio.
“Mi è stato diagnosticato il Covid-19 ieri sera. Voglio condividere la mia esperienza nel caso sia utile ad altri. Sono un ragazzo di 35 anni senza condizioni preesistenti che è sposato con due figli. Non fumo, raramente bevo e mi alleno 4 volte la settimana durante i periodi normali. Ora sono in quarantena con la mia famiglia fino a quando la malattia non evolverà in un senso o nell’altro”. E’ l’amara confessione su Twitter di David “Doc” Sands, poker player con quasi 9 milioni di dollari vinti in carriera e il best live cash di 1,2 milioni di bigliettoni quando fece runner up a Scott Seiver nella Pca 2013 alle Bahamas. Lui è di Bozeman, cittadina nel Nevada ma ormai da anni vive a Las Vegas. Sono 2 anni e mezzo che non sigla un cash su The Hendonmob ma continua a giocare evidentemente. La diagnosi è arrivata circa 12 ore fa quando a Las Vegas erano le 12 di ieri, domenica. Sands si è messo a disposizione dei suoi followers per informare, tranquillizzare e parlare con la gente preoccupata di questa emergenza.
Ovviamente, da buon player, è assai lucido: “Riconosco che il virus avrà un impatto maggiore sulle persone con dati demografici a rischio più elevato di quanto non possa influire su di me. Ma, da un punto di vista globale, è incoraggiante sapere che i sintomi dovrebbero essere lievi per la maggior parte degli adulti sani”.
Poi le indicazioni sulle precauzioni da prendere e un fatto che dimostra quanto questo virus sia aggressivo: “Lavatevi le mani sempre, spesso, fatevi la doccia, non toccatevi il viso - spiega Sands indicazioni che ormai sappiamo a memoria - sono un tipo che potrebbe essere definito paranoico e, in effetti, in tempi non sospetti mi sono già messo in allerta e ho portato i miei genitori fuori dalla Bay Area 3 settimane fa quando la maggior parte della gente mi diceva che ero pazzo. Indossavo guanti e spesso una mascherina durante le poche volte in cui ero in pubblico nella settimana precedente la comparsa dei miei sintomi, e praticavo quella che sarebbe stata generalmente considerata un'igiene estrema (scarpe in garage, tutti i vestiti e in lavatrice immediatamente dopo essere entrato in casa”.