Mike Postle rimane un 'presunto' truffatore ma rischia di pagare tutto in spese legali
Mike Postle lancia una serie di accuse contro chi aveva sporto denuncia contro i suoi presunti cheating ma rischia di pagare care le conseguenze.
Se è davvero complesso dimostrare che Mike Postle imbrogliasse davvero nelle sue partite in streaming. Tuttavia la macchina del fango e le accuse scatenate dalle prime illazioni della player Veronica Brill, stanno complicando la situazione del presunto truffatore che rischia ora di soccombere sotto pesanti parcelle legali da pagare. Non solo le sue, a quanto pare, rischiano di pesare sul suo bankroll ma anche quelle degli altri ricorrenti.
Sono arrivate infatti due mozioni nei tribunali della California che presentano cause per diffamazione per centinaia di milioni di danni e se i tribunali dovessero respingere i ricorsi c’è il rischio che Postle possa davvero pagare una somma ingente di spese legali.
Il player delle sessioni cash allo Stones Gambling Hall ha accusato chiedendo 330 milioni di dollari di risarcimento a Witteles, fondatore di Poker Fraud Alert e Veronica Brill, che è stata l'informatrice iniziale quando la storia ha iniziato a esplodere nell'ottobre 2019. Stanno usando le leggi anti-SLAPP in California per combattere l'attacco legale di Postle.
Queste cause in California vengono spesso respinte e le leggi in questione salvano gli attaccati dai ricorrenti dal pagamento delle spese legali. C’è il rischio che Postle dovrà pagare gli avvocati degli avversari oltre che i suoi che già lo rincorrono dopo averlo lasciato da solo nella battaglia.