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Verona: un circolo di poker e sale gioco negli interessi della 'Ndrangheta

06 giugno 2020 - 10:26

Le mani di una cellula della 'Ndrangheta in un circolo di poker e sale slot nel veronese: 26 misure cautelari disposte. 

Scritto da Gt

Dal riciclaggio di denaro sporco alle truffe, dalle fatture false al traffico di rifiuti speciali, dal gioco d’azzardo alle estorsioni allo smercio della cocaina. E nel gioco sia la gestione diretta di alcune sale e di un circolo di poker live tra i primi a riaprire dopo il lockdown, il New Double Up di Verona, ma anche con le minacce alle gaming hall concorrenti.

E’ di ben 389 pagine l’ordinanza con cui il gip di Venezia Barbara Lancieri ha disposto 26 misure cautelari per una cellula della ‘Ndrangheta a Verona, ascesa “anche sfruttando il timore che era in grado di suscitare nelle vittime evocando l’appartenenza al gruppo mafioso”. L’inchiesta del pm della Dda lagunare Lucia d’Alessandro ha individuato i tentacoli delle ‘ndrine nel tessuto economico, imprenditoriale e della pubblica amministrazione veronese come analizza il Corriere della Sera Veneto. La retata delle squadre mobili di Verona e Venezia con il Servizio centrale operativo e dell’Anticrimine, ha strappato le mani delle cosche calabresi da un vorticoso giro illecito. Diversi mesi e lunghe pagine di intercettazioni documentano un’escalation di minacce e punizioni e hanno ricostruito tutti gli interessi dei malviventi.

Un organigramma malavitoso dai ruoli ben definiti: c’erano i “capi”, gli “organizzatori”, i “partecipi”, i “concorrenti esterni”. E a fornire loro le “dritte” sulle strategie, c’erano il legale pronto a  consigliarli , l’immobiliarista  che individuava i capannoni per il traffico di rifiuti, i sodali che si prestavano all’intestazione fittizia di beni e società, il direttore di banca e il commercialista che «”gestivano le società controllate dalla ‘ndrina e le movimentazioni di denaro illecito”. A Verona, l’organizzazione poteva contare su più di un quartier generale tra cui, come riporta sempre il Corriere del Veneto,  anche la sala slot e circolo di poker New Double Up sulla Bresciana “dove il sodalizio partecipava agli utili e gestiva di fatto il locale”.

Una notizia di cronaca che conferma la necessità di rinforzare i controlli al gioco legale che però va tutelato e rinforzato proprio per far emergere eventuali distorsioni. I continui divieti e il prolungato lockdown rischiano di dare un assist ancora più succoso alle organizzazioni criminali pronte a investire su eventuali aziende in crisi dopo la prolungata e ormai inutile chiusura.

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