Giustizia è fatta? Forse sì, ma dopo ben 9 anni dalla chiusura del sito online Lock Poker, che aveva creato un “buco” da 15 milioni di dollari truffando letteralmente i player con spese folli, dal champagne a vini pregiati fino a viaggi in prima classe e shopping sfrenato. L’ex CEO ora dovrebbe restituire 2,2 milioni di dollari. Un tribunale ha finalmente deciso sul caso, riconoscendo i danni all’ex dirigente.
Tuttavia, questa decisione non riguarda questi fondi ma diversi altri inadempimenti attribuiti alle società di comodo Carmanco e Cyberluck, responsabili rispettivamente del pagamento di 1,2 milioni di dollari e 1 milione di dollari di danni.
Sia Carmanco che Cyberluck hanno cercato di eludere la responsabilità, dando la colpa a una "donna canadese senza nome", identificata come l'Ultimate Beneficial Owner di Carmanco. Potrebbe trattarsi di Jennifer Larson, canadese e fondatrice di Lock Poker.
Non è detto che la canadese abbia ancora milioni in banca, anche se quel buco potrebbe aver lasciato qualche ricchezza. A rimetterci sono sempre gli utenti, i poker player.
Da Lock Poker sono passati campioni di primo rango come Chris Moorman, Mike Mizrachi, Annette Obrestad, Leo Margets, Paul Volpe, Melanie “Callisto” Weisner, Eric Lynch, Jason Lee, Matt Stout, e tanti altri. Giocatori di spessore che avrebbero fatto invidia anche al team pro di PokerStars.
L’ente regolatore era quello di Curaçao, che all’epoca ha sospeso la licenza, portando la poker room offline. I problemi iniziarono a novembre del 2012, quando i prelievi ritardarono notevolmente. Alcuni giocatori hanno atteso fino a due anni per recuperare i loro fondi. A settembre del 2013, alcuni stavano vendendo il loro conto al 20% del valore originale, ovvero 20 centesimi per dollaro.