Trucco (GGpoker): ‘Pronti per l'Olanda e altri paesi ma in Italia così non si può’
Marco Trucco direttore Europe GGpoker: ‘Pronti per l'Olanda e altri paesi ma in Italia due fattori ci impediscono di operare’.
Scritto da Alessio Crisantemi
Amsterdam - In Olanda festeggiando l’Olanda. È la storia che può raccontare Marco Trucco, direttore Europa di GGPoker, che dall’iGBLive di Amsterdam si gode il conseguimento della licenza appena ottenuta per l’ultimo arrivato tra i mercati europei regolamentati, quello olandese. “Siamo pronti a portare il nostro poker online nei Paesi Bassi andando così ad aggiungere un’altro paese nel conto dei mercati regolati dove operiamo, dopo Regno Unito, Germania, Belgio, Balcani e altri - spiega il manager a GiocoNews.It - mentre stiamo valutando l’ingresso in altri paesi, come Spagna, Portogallo, Francia e altri ancora”.
Tutti, fuorché l’Italia, però. “Purtroppo in Italia non ci sono le condizioni per poter operare e non avrebbe senso entrare sul mercato alle condizioni attuali. Naturalmente noi guardiamo tutti i mercati partendo dai più grandi, ma l’Italia è stata completamente scartata per due ragioni, già note ed evidenti: la prima è il divieto totale di pubblicità che non consente a un nuovo operatore di poter comunicare il suo ingresso sul mercato e la sua offerta, mentre l’altra ancora più importante è la mancanza di una liquidità estesa che consenta di poter fare un’attività proficua”.
Il tema della liquidità rimane quindi centrale per pensare a degli sviluppi nel poker online tricolore. Ma cosa succederebbe se l’Italia dovesse decidere di compiere il grande passo aderendo alla liquidità internazionale? “Nel caso in cui dovesse aderire alla liquidità mondiale andremmo il giorno stesso in AdM per entrare sul mercato. Perché quel tipo di percorso consentirebbe al poker di poter ampliare i propri orizzonti e alle aziende che vi operano di fare delle marginalità e degli sviluppi interessanti. Se invece si dovesse ridurre il tiro aderendo alla liquidità con Francia, Spagna e Portogallo, sarebbe comunque un passo in avanti, ma pur sempre limitato. Il problema tuttavia rimane il fatto che di questi sviluppi non se ne stia neppure parlando nel nostro paese”.
Secondo Trucco, dunque, sul poker c’è e ci sarebbe ancora molto da fare. Credendo fermamente che il gioco abbia un suo futuro. “Il poker ha futuro perché ha un suo pubblico di riferimento una storia e un ruolo ben definitivo. Il suo futuro tuttavia dipende molto da come verrà gestito dagli stessi operatori: se lo consideriamo come un prodotto a parte rispetto al resto del gioco d’azzardo allora sì: altrimenti se, come spesso avviene, l’obiettivo diventa quello di portare il giocatore a spendere i soldi nelle slot online o negli altri giochi da casinò, allora si andrà a cannibalizzare il gioco del poker compromettendone gli sviluppi. Io ho sempre creduto che il poker richieda una specializzazione e un’attenzione particolare. Noi di GGpoker abbiamo questo tipo di approccio: puntiamo sempre all’80 percento del mercato e questo si può fare solo a determinare condizioni, per esempio puntando su una community di giocatori equilibrata che sappia far convivere i giocatori più esperti e vincenti con quelli occasionali. Un equilibrio difficile da mantenere e ricercare ma che a mio giudizio è la chiave”.