Gruppo Hit: le tasse dell'Italia su vincite da poker live in casinò Ue sono illegittime
Qualsiasi tipo di tassazione di vincite ai tornei di poker live come a qualsiasi altro gioco nei casinò esteri e comunque dell'area Ue, da parte delle autorità italiane è illegitimo e contrario alla legislazione italiana, ma anche alla legislazione europea che vale per tutti gli stati membri della comunità europea. E' la posizione argomentata e circostanziata dei legali del gruppo Hit Casinos in merito alla questione della tassazione che ha colpito duramente nel giro di 15 mesi, l'attività dei poker tournament dei casinò che gestisce la società, con cali anche del 30% nonostante gli eventi continuino con ottimi risultati.
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Scritto da Cesare Antonini
Dopo le tantissime richieste, i dubbi e le problematiche che arrivavano dai players e relative alle tasse che Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza hanno scatenato nell'ultimo anno e mezzo, i legali del gruppo Hit con una consulenza, pare, di Max Rosa, avvocato e player della prima ora in Italia, hanno prodotto una nota in cui chiariscono la loro posizione in merito. Una posizione che si fonda comunque su elementi oggettivi che riguardano la legislazione e i principi della comunità europea. E con un precedente importante che ha visto il gruppo Hit trionfare presso la Corte di Giustizia europea contro un altro stato membro, l'Austria, che vietava la pubblicità dei casinò sloveni sul loro territorio nazionale.
Ma quali sono questi principi fondanti e ineluttabili sui quali si muove la posizione durissima della Hit contro l'azione italiana sui poker players? "Slovenia ed Italia sono entrambe membri dell'Unione Europea e devono contemporaneamente attenersi anche ad accordi internazionali che vietano la doppia imposizione e dettano lo stesso trattamento riguardo le vincite indipendetemente da dove esse siano state conseguite". Doppia imposizione vietata quindi? Pare proprio di sì.
In effetti "la vincita al casino sloveno e' sottoposta a tassazione con modalità analoghe a quelle previste dalla normativa italiana perla tassazione delle vincite nei casinò nazionali". Insomma se il player paga già le tasse (il 23% all'erario sloveno sul 10% applicato al buy in) tramite il casinò, perchè costringerlo a pagare in un altro stato membro?
Per gli Usa o qualsiasi altro paese estero le chiacchiere stanno a zero: la doppia imposizione è realtà e non un'ipotesi.
E comunque la Hit precisa ancora: "Vi avvisiamo che in caso di qualsiasi tipo di vincita conseguita presso la Hit Casinos ai tavoli da gioco, alle slot machine o ai tornei di poker, di giochi comunque organizzati dalla Hit Casinos, la legislazione slovena non prevede l'applicazione di nessun tipo d'imposta sulle somme vinte, quindi l'unico tipo di imposta va esclusivamente a carico della Hit come organizzatore di giochi d'azzardo e non al vincitore".
Tutto chiaro, pare. E, per i casinò esteri ma all'interno del trattato di Schengen, potrebbe essere la risposta definitiva e i giocatori potrebbero tornare a girare l'Europa con maggiore tranquillità.
APPROFONDIMENTO NELLA RIVISTA DI GENNAIO 2012 DI GIOCONEWS E SU QUESTE PAGINE NEI PROSSIMI GIORNI