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Poker live e Covid-19, il settore si autoregolamenta e dà una lezione allo Stato

20 giugno 2020 - 09:42

Controlli ok in un circolo di poker live nel padovano, nessuna sanzione e nessun boom di contagi: il settore si autoregolamenta da solo e dà una lezione allo Stato. 

Scritto da Cesare Antonini

Poker live libero e in linea con i vari Dpcm e disposizioni di sicurezza anti Covid-19. Sarebbe così stando ad alcune notizie comunicate da un club molto noto del padovano che assicura ai suoi players soci che “il controllo effettuato dai Carabinieri in data venerdì 5 giugno, ha dato tutti esiti positivi e non ci sono state complicazioni per il nostro circolo: tutte le disposizioni normative erano rispettate (la capienza, i percorsi di entrata ed uscita, le postazioni igienizzanti…)”.

Il poker club ha ringraziato i players: “Questi riscontri positivi sono stati possibili anche al Vostro comportamento: tutti con la mascherina e tutti distanti l'uno dall'altro. Quindi greazie per la vostra puntuale e costante collaborazione. Quella sera siamo stati costretti, prima del controllo, a mandare a casa molti soci: purtroppo è una normativa che non dipende da noi e non abbiamo alternative a rispettarla”.

Tante le considerazioni in ordine sparso da fare. Innanzitutto il controllo spesso viene spedito dalla Questura e spetta principalmente alla Polizia di Stato. Ma è possibile che i Carabinieri siano stati incaricati come è possibile vedere Guardia di Finanza e anche la Polizia Municipale.

I controlli potrebbero essere stati inviati più per l’emergenza sanitaria e per verificare eventuali assembramenti più che per il gioco dal vivo che, come dobbiamo sempre ricordare, è legiferato dallo Stato ma non regolamentato da ormai 9 lunghi anni dal Governo stesso.

Una buona notizia, non c’è che dire, anche se rimane una certa discrezionalità da Questura a Questura, da “campanile” a “campanile” e che non ci assicura una certezza che possa far giocare serenamente e liberamente tutti i circoli sul territorio italiano.

Va comunque detto che i poker club d’Italia hanno rispettato protocolli di sicurezza studiati spesso in autonomia e rifacendosi a quello che avveniva all’estero e nel resto del Mondo. L’ennesima dimostrazione che lo Stato dovrebbe avere maggiore fiducia in un settore che genera reddito e posti di lavoro e che potrebbe essere regolamentato favorendo ulteriore sviluppo di business, occupazione e risorse per l’erario. Un bel rischio all'inizio della Fase 2 quando le sale da gioco legali di bingo, slot e scommesse erano ancora chiuse. Ma alla fine sembra prosegua tutto per il meglio. L’autoregolamentazione è fondamentale e tutti hanno protetto e rispettato i players e la loro salute. Avanti così.

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