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Giuseppe Maggisano, out 10imo dal Plo Bounty Wsop: 'Peccato ma ci riproverò l'anno prossimo, era l'ultimo torneo!'

10 luglio 2023 - 09:57

Out full house vs trips di 10 in decima posizione Giuseppe Maggisano al Pot Limit Bounty da 1.500$ alle World Series of Poker.

Scritto da Ca
Foto Wsop Rachel Kay Miller

Foto Wsop Rachel Kay Miller

“Uscito decimo su 1.214 players. Ancora una volta ci siamo arrivati così vicini ad un final table Wsop (e al braccialetto aggiungiamo noi, Ndr), ma purtroppo neanche sto giro ce l’abbiamo fatta. Il poker è così, a volte ti fa sognare, a volte ti delude. Peccato perché il Pot Limit Omaha è il mio main game ormai da anni e mi sentivo super confident in quel torneo, e quel cazzo di braccialetto che ogni pokerista sogna lo sentivo sempre più vicino”. Giuseppe Maggisano esce decimo dall’Event #78: $1,500 Bounty Pot-Limit Omaha per 10.337 dollari e un grande carico di rammarico. Anche perché si tratta dell’ultima chance: “Pazienza, per quest’anno era l’ultimo torneo, ormai siamo in partenza. Ci riproveremo il prossimo anno. Volevo ringraziarvi tutti per il tifo, il supporto e i tantissimi messaggi che mi avete mandato. Gg e never give up!”. 
 

Eccola l’uscita di Maggi. 

Su un board 10-2-3-10 con due picche Thomas Skaggs checka da small blind e Giuseppe Maggisano dal bottone risa a 200.000 chips. Tank e check raise per Skaggs fino a 800.000 e inizia a pensare Maggisano che alla fine manda tutto per il resto del suo stack, 2,5 milioni secondo i report Wsop. 
Maggisano ha AQ109 vs 10953 con due quadri. Tutti e due hanno trips di 10 ma il 3 di Skaggs gli fa chiudere il full house decisivo e il K di quadri al river non serve al nostro player. 

Per Maggisano era la prima bandierina alle Wsop ma aveva anche centrato un secondo posto ad un Daily DeepStack per oltre 7mila dollari. 
Quando dice “c’arriviamo sempre vicini” si riferisce all’altra deep run, in un evento Mixed Plo/Nlh sempre da 600 dollari, che giocò nel 2022 e dove arrivò 13esimo per 9mila dollari. Un’altra ottima deep run ma che lascia sempre l’amaro in bocca. Ma meglio avere la capacità di arrivarci fin lì, poi la “gira” giusta dovrà pur capitare. 

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