skin

Poker e fisco, per Monte Carlo nessuna convenzione attiva e aliquote al massimo

27 aprile 2023 - 17:18

La situazione fiscale tra l'Italia e il principato di Monaco non prevede nessuna convenzione internazionale e bisogna prestare attenzione alla dichiarazione delle vincite.

Foto Investire Oggi

Foto Investire Oggi

L’European Poker Tour fa tappa a Monte Carlo e ha preso il via con le France Poker Series, con il main event e altri tornei che a breve affolleranno il Casino del Principato. Non per fare i guasta feste ma alcuni players ci hanno chiesto di aggiornare la situazione fiscale con la location in questione. Sul prossimo numero di maggio del magazine Gioco News abbiamo analizzato la situazione complessiva ma facciamo una piccola anticipazione utile per chi sta correndo tra la curva del “Tabaccaio” o la “Rascasse” e sta pensando a cosa fare coi soldi di un’eventuale vincita.  “Purtroppo le regole per eventuali vincite in denaro che vengono ottenute nel Principato i problemi col Fisco rimangono - ci ha spiegato Sebastiano Cristaldi, l’esperto tributarista che ha vinto insieme all’avvocato Max Rosa in Europa con la storica sentenza Blanco/Fabretti - perché? Perché non vi sono convenzioni fiscali tra Monaco e l’Italia, non ci sono mai state e negli ultimi anni non è cambiato nulla. In questo caso le tasse vanno pagate secondo le aliquote che rischiano di superare il 40 percento degli importi vinti e il tutto, ovviamente, senza detrarre alcuna spesa”. Al lordo, ovvio. 

Non ci sono buone notizie in vista e, con le convenzioni, anche se la situazione sembra offrire ampi spiragli, bisogna andarci con i piedi di piombo: “Intanto gli importi che vanno versati senza divieto di doppia imposizione e senza convenzioni sono anche aumentati superando anche percentuali che potevano arrivare al 44 percento - prosegue Cristaldi - e, in effetti, anche se le convenzioni prevalgono sulla legge nazionale, quest’ultima va disapplicata ma spesso non accade automaticamente. E il consiglio è sempre di informarsi per bene perché non c’è una regola unica e ogni convenzione è differente l’una dall’altra. Quella con gli Usa è diversa da quella con l’Australia e così via. Se non si tiene conto di tutto questo c’è il rischio di cadere in inesattezze che potrebbero creare qualche problema”.
Come sempre, comunque, consigliamo di ricevere il parere dettagliato di un esperto fiscalista o del proprio commercialista anche in relazione alla propria posizione patrimoniale che può cambiare notevolmente da un caso all’altro. 

Altri articoli su

Ti interessa questo argomento?
Registrati all’area riservata e segui i tuoi tag preferiti. Accederai all’elenco di tutti i nuovi articoli che usciranno legati a questi tag.

Articoli correlati