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Polillo: “Proibizioni estreme non servono, alcol più dannoso di ludopatia”

01 marzo 2012 - 12:11

Non è la prima volta che ci occupiamo di gioco d'azzardo nella risposta ad atti di sindacato ispettivo presentati da parte degli onorevoli deputati. Con queste parole il sottosegretario di Stato per l'Economia e le Finanze, Gianfranco Polillo, ha iniziato la sua risposta in aula all'interpellanza urgente presentata dal deputato Vincenzo Gibiino e altri deputati Pdl sul gioco d'azzardo. Senato della Repubblica 11.9999 Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4 La replica della deputata Giammanco: “Si avvii politica educativa sul gioco rivolta ai giovani” Il testo dell'interpellanza del Pdl sul gioco

Scritto da Amr

"Lascerò poi presso la Presidenza una documentazione abbastanza voluminosa sulle cose che abbiamo fatto per cercare di contenere un fenomeno che preoccupa il Parlamento, ma preoccupa altrettanto il Governo, anche per il motivo che deriva dal fatto che, in una situazione di crisi come l'attuale, in effetti la propensione al gioco tende ad aumentare, se non altro nel disperato tentativo di far fronte ai problemi della quotidianità, che sono problemi che la crisi rende sempre più difficili da affrontare. Questo è il primo aspetto del problema.

Il secondo aspetto è che, di fronte ad un dato che è innanzitutto di carattere sociologico e culturale, l'azione di contrasto - sappiamo - è indispensabile e necessaria, ma incontra anche dei limiti di carattere oggettivo. Con riferimento al rilievo fatto che forse l'autonomia delle amministrazioni è eccessiva in questo campo, almeno negli anni passati, specialmente una decina di anni fa, quando l'amministrazione era molto più ingessata e aveva una tipologia di intervento molto più formalizzata a quelli che erano i giochi tradizionali, abbiamo visto che gran parte del mercato del gioco d'azzardo si era trasferito dal gioco legittimo al gioco clandestino. L'amministrazione si è, quindi, trovata nell'esigenza di inseguire le innovazioni che venivano introdotte nel gioco clandestino nel tentativo di riportarlo sotto il controllo di legalità.

Questo nel presupposto, che ritengo giustificato, che le conseguenze del gioco clandestino sono di gran lunga peggiori di un gioco che, invece, viene comunque garantito con criteri di trasparenza, di controllo e anche di limitazione, da parte dell'amministrazione pubblica.

Quindi, questo è stato il motivo per cui l'autonomia dell'amministrazione nel campo dei giochi è dovuta aumentare, fino a creare una struttura di grandissima efficienza, che oggi trova riscontro non solo nel controllo del gioco d'azzardo in Italia, ma che viene considerata come consulente da parte di altri Paesi nell'impostazione e nella soluzione dei problemi anche dall'estero.

Quindi, all'interno dell'amministrazione si sono radicate consapevolezze, conoscenze, skill e preparazione tali da consentire di poter impostare una macchina amministrativa di grande efficienza che ci viene, come dicevo, invidiata e utilizzata anche all'estero per affrontare un problema che, ovviamente, non è soltanto di carattere nazionale ma di carattere internazionale, anche se negli altri Paesi forse il fenomeno è ancora più esteso di quanto non avviene in Italia.

Dico questo non perché voglio fare autocelebrazioni o per sottovalutare l'importanza delle affermazioni che sono state fatte nell'illustrazione dell'interpellanza urgente che, da un punto di vista personale, condivido. Chi vi parla in vita sua non ha giocato nemmeno una schedina del Totocalcio e, quindi, potete immaginare qual è il mio atteggiamento nei confronti del gioco. Però, questo corrisponde a criteri di etica personale e la storia insegna che l'etica rimane un fatto personale su cui l'organizzazione pubblica può interferire attraverso momenti di persuasione, di acculturamento e di consapevolezza da accrescere, ma non può trasformarsi da un'etica privata a una pubblica perché altrimenti i rischi, come la storia insegna, diventano di gran lunga superiori ai problemi che si intendono risolvere.

Su alcuni elementi specifici, all'interno di questo discorso di carattere più generale, vorrei affrontare alcuni problemi che sono stati enunciati dall'interpellante mentre nella relazione scritta, che è molto lunga, ampia e articolata, darò conto di tutto ciò che è stato fatto per contrastare il fenomeno e che, in questa sede, enuncerò soltanto per grandi capitoli.

GLI SPOT SUL GIOCO - Un primo problema molto serio è quello della pubblicità. Sul problema della pubblicità generalmente l'esempio che si fa è che non possiamo fare la pubblicità di tabacchi e sigarette mentre facciamo la pubblicità del gioco d'azzardo. Vorrei ricordare che non facciamo la pubblicità per le sigarette perché vi è una specifica direttiva europea che ce lo impedisce - o che ce lo consiglia, si potrebbe dire - che abbiamo recepito nell'ordinamento giuridico italiano, e che, sempre a livello europeo, vi è una grande sensibilità essenzialmente sul tema delle sigarette. Sapete che è in fase di elaborazione, anche se con grande contrasto, una direttiva che addirittura prevede la possibilità che non vi sia il logo sul pacchetto di sigarette, così adottando misure di carattere molto più stringente per quanto riguarda non solo la pubblicità ma anche il commercio e la vendita dei prodotti derivanti dal tabacco. Questa è la ragione della difformità e mentre le sigarette non possono essere pubblicizzate invece lo può essere, anche se con alcune cautele, il gioco d'azzardo.

Però, la risposta, in questo caso, per motivare questa diversità è abbastanza ovvia, perché non consentiamo soltanto la pubblicità del gioco d'azzardo, ma anche la pubblicità, per esempio, dell'alcol, che ha effetti sociali forse di gran lunga più dannosi della ludopatia. Naturalmente si potrebbe pure impostare una sorta di visione proibizionistica. Però, anche qui l'esperienza dimostra che ogni qual volta si è tentato di arrivare a forme estreme di proibizioni gli effetti sono stati controproducenti.

Comunque, il problema della pubblicità esiste, è un problema che non possiamo affrontare soltanto in Italia, ma perlomeno a livello europeo. Nel frattempo, cerchiamo di limitare almeno la pubblicità stessa oppure accompagniamola, quando questa viene prodotta specialmente dai media e dalla televisione, da forme di cautela del tipo 'gioca bene', 'gioca senza esagerare'.

Mi rendo conto che si tratta di palliativi, ma nell'attuale ordinamento giuridico europeo rimane un limite un po' invalicabile.

LA LOTTA AL GIOCO ILLEGALE - Vorrei riferire brevemente su tutte le complesse azioni che abbiamo sviluppato e che stiamo ancora sviluppando: l'azione di contrasto è stata una delle caratteristiche continue e permanenti dell'amministrazione e - consentitemi di dirlo - non soltanto per motivi di lotta al crimine organizzato, ma anche perché dai giochi - non voglio nasconderlo - derivano entrate dello Stato molto rilevanti ed è quindi chiaro che ridurre la zona del gioco illegale significa anche aumentare le disponibilità finanziarie dello Stato.

L'ultima novità, che sarà contenuta addirittura nel decreto fiscale che presenteremo al Senato nei prossimi giorni, concerne un corpo di agenti, che potrei definire 'Serpico' dal nome del famoso detective americano che tanto successo ha avuto nei film. Si tratta di gruppi di agenti che faranno finta di essere giocatori per vedere se, nei singoli esercizi, vengono rispettate tutte le norme di legge.

Questo è soltanto un esempio per dimostrare come il problema sia particolarmente avvertito dal Governo e come si cerchi di inseguire anche delle forme poco ortodosse - se volete - rispetto al tradizionale modo di affrontare le organizzazioni illegali per cercare di ridurre le coordinate del gioco illegale, che ha tante sfaccettature. Infatti, è gioco illegale, per esempio, anche quello di un minore che si accosta alle macchinette, perché - come sapete - un minore di 18 anni non può praticare il gioco d'azzardo. Questa lotta continua è il tentativo di contenere e di introdurre sempre elementi di maggiore trasparenza e responsabilità.

È stato recentemente costituito - questo è il secondo capitolo - un vero e proprio gruppo di intelligence presso l'Amministrazione dei monopoli di Stato, composto dai vertici dell'amministrazione, che si avvale anche di tutte le forze dell'ordine, con dei focus predeterminati per capire quali siano le ulteriori forme di contrasto che possono essere intraprese.

LO SPORTELLO INFOAZZARDO - Della campagna pubblicitaria abbiamo già detto. Abbiamo poi creato uno sportello che si chiama Infoazzardo, al quale è possibile arrivare nei casi più clamorosi di ludopatia. Esiste un numero verde al quale si può ricorrere con l'assoluta garanzia dell'anonimato nell'eventualità in cui l'effetto compulsivo diventi irrefrenabile. Della tutela dei minori ho già parlato.

Per quanto riguarda la lotta contro la ludopatia, stiamo varando un decreto ministeriale, con il concorso della Conferenza Stato-regioni, che è in fase di avanzata elaborazione e che, quanto prima, sarà presentato.

Stiamo costituendo dei reparti specializzati dedicati esclusivamente alla lotta contro la criminalità organizzata nel campo dei giochi. Questa è, in verità, una linea di tendenza di tutta l'amministrazione finanziaria. In particolare, nell'ultimo incontro della task force contro l'evasione fiscale con il Presidente Monti è stata data un'indicazione molto precisa per specializzare i compiti della Guardia di finanza - e ciò con la totale concordia del generale della Guardia di finanza, Di Paolo - e per specializzare i gruppi di finanzieri per quanto riguarda alcune tipologie di reato, per esempio la falsificazione, l'evasione fiscale, il controllo non solo delle entrate, ma anche della spesa e così via.

Quindi, all'intero di questa visione di carattere generale, ci sarà un gruppo di un reparto specializzato proprio per il controllo del gioco d'azzardo. Infatti, l'innesto dell'elettronica in questo comparto - voi sapete che vi erano molto più nel passato delle macchine che bastava commutare per trasformare gli apparecchi legali in apparecchi illegali - costituisce una continua lotta con gli hacker, quindi abbiamo bisogno di un reparto specializzato che non sia soltanto di contrasto, ma anche capace di comprendere le sofisticazioni tecnologiche che vengono continuamente introdotte, in un comparto che ha la dimensione detta dall'interrogante e che fa realizzare profitti ingenti, come quelli citati.

L'INTERVENTO DEL SSN - Infine, è previsto anche un intervento del Servizio sanitario nazionale: potremmo forse accogliere il suggerimento di vietare la presenza di giochi - anche se è un po' più difficile - in prossimità delle zone a rischio come le scuole o dove ci sono bambini. Mi sembra un suggerimento interessante e me ne farò portavoce nei confronti dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato.

L'ultima considerazione: il reato di gioco d'azzardo per la verità già esiste e viene perseguito, vorrei soltanto dare alcuni dati. Abbiamo denunciato ed in parte arrestato - perché dipende dalla gravità del reato - 3.574 persone nel 2009 e 4.856 persone nel 2011. Mi rendo conto che, rispetto alla complessità ed anche alla latitudine del fenomeno, i numeri sono ancora molto piccoli, e purtroppo sono destinati a crescere. Questo significa che l'area del gioco illegale cresce in misura maggiore, perché naturalmente gli arresti e i controlli hanno un certo lag, cioè un certo ritardo, però questo dimostra che c'è un impegno continuo e costante da parte del Governo e dell'amministrazione.

Naturalmente siamo assolutamente disponibili a recepire tutti i suggerimenti che provengono dal Parlamento, perché credo che in questo campo non ci sia distinzione fra Governo e Parlamento, ma siamo tutti quanti uniti nel tentare di regolare una materia che in effetti, per le implicazioni di carattere culturale e di costume, ha le dimensioni che sono state ricordate, ma che è molto difficile da controllare e da eliminare, perché, se non ci fosse il controllo legale sui giochi, ci sarebbe solo illegalità".

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