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Messina e Barbato (Idv): “Serve attuazione tempestiva di normative su gioco pubblico”

07 marzo 2012 - 08:56

I deputati dell'Italia dei Valori Ignazio Messina e Francesco Barbato (nella foto) hanno presentato un'interrogazione a risposta in commissione al Ministro dell'economia e delle finanze per sapere quali azioni l'Amministrazione dei Monopoli di Stato abbia avviato per assicurare la tempestiva attuazione delle modifiche normative al settore dei giochi pubblici apportate dalle disposizioni dell'articolo 10, comma 2, del decreto-legge n. 16 del 2012. Paul Speirs 11.9999 Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4 Lauro: “Dopo dichiarazioni Balduzzi, riforma organica sul gioco” Paul Speirs 11.9999 Normal 0 14

Scritto da Amr

I due deputati fanno riferimento alle norme che prevedono espressamente che, "in considerazione dei particolari interessi coinvolti nel settore dei giochi pubblici e per contrastare efficacemente il pericolo di infiltrazioni criminali nel medesimo settore, la documentazione antimafia prevista dall'articolo 2, comma 3-bis, del decreto del Presidente della Repubblica n. 252 del 1998, nel caso di partecipazione al capitale o al patrimonio delle società concessionarie superiore al 2 per cento mediante altra società, deve riferirsi, oltre che al legale rappresentante, ai componenti dell'organo di amministrazione della società socia, alle persone fisiche controllanti, ai direttori responsabili e ai soggetti responsabili di sedi secondarie e stabili organizzazioni di soggetti non residenti, anche al coniuge, nonché ai parenti e agli affini entro il terzo grado dei soggetti sopra indicati; inoltre, la lettera b) del medesimo comma modifica l'articolo 24, comma 25, primo periodo, del decreto-legge n. 98 del 2011, recante il divieto di partecipare a gare per il rilascio o rinnovo o mantenimento di concessioni in materia di giochi pubblici, nel caso in cui il titolare, il rappresentante legale, il direttore generale o il soggetto responsabile di sede secondaria o di stabile organizzazione in Italia della società che intende partecipare alla gara sia stato condannato, imputato o indagato per una serie di reati elencati nella norma, nel senso di integrare tale lista di reati, comprendendovi anche quelli di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici, peculato, concussione, corruzione per un atto d'ufficio, corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio, corruzione in atti giudiziari, corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio, istigazione alla corruzione, abuso d'ufficio, nonché quello di usura; la stessa lettera b) integra altresì il predetto comma 25 dell'articolo 24, al fine di prevedere che il divieto di partecipare alle gare in materia di concessioni per i giochi pubblici opera anche nel caso in cui la condanna, ovvero l'imputazione o la condizione di indagato per i reati indicati dalla disposizione sia riferita al coniuge, nonché ai parenti ed affini entro il terzo grado dei soggetti ivi indicati; tali modifiche apportano novità particolarmente importanti alla disciplina dei giochi pubblici, rafforzando i presidi di vigilanza sul rilascio delle concessioni in una materia che risulta particolarmente delicata, sia per la rilevanza degli interessi economici coinvolti dal settore, il cui giro di affari annui ha ormai superato gli 80 miliardi l'anno, sia per i notevoli rischi di infiltrazioni delle organizzazioni criminali, che sono già emersi più volte in occasione di recenti indagini della magistratura; appare pertanto quanto mai necessario assicurare la tempestiva attuazione delle modifiche appena descritte".

 

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