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Milano: si lavora su regolamento per limitare le sale giochi, Granelli "Serve norma nazionale"

24 marzo 2012 - 11:09

Ora è anche il puro intrattenimento a fare paura. A Milano, infatti, si sta puntando a un regolamento comunale per le sale gioco: biliardi, flipper e juke box dovranno essere a distanza di sicurezza da scuole, oratori, luoghi di cura e centri di aggregazione per giovani e anziani. Il consiglio comunale, con il parere favorevole espresso dall'assessore alla Sicurezza Marco Granelli in commissione Antimafia, sta lavorando limitare il problema del gioco in città, ma non si capisce come mai si prendano di mira proprio i giochi senza vincita in denaro.

Scritto da Mc

"Per intervenire efficacemente contro il problema della dipendenza dal gioco d'azzardo serve una norma a livello nazionale - ha detto Granelli - ma il regolamento può essere uno strumento efficace per almeno tutelare i luoghi frequentati dai soggetti più deboli, ragazzini e anziani". Il regolamento prevederà così una distanza minima da scuole, luoghi di culto, cimiteri e ospedali, caserme e altri luoghi destinati all'accoglienza di persone con finalità educative o socio-assistenziali, ma anche da altri "luoghi sensibili" come monumenti storici o luoghi di attrazione turistica. Si prevede anche per il sindaco la facoltà di imporre l'adozione di particolari cautele igieniche dei locali e accorgimenti per contenere i rumori. "Con l'assessore D'Alfonso - aggiunge Granelli - abbiamo già predisposto una determina con cui si chiede il parere del consiglio di zona e del comando di polizia locale prima di autorizzare una nuova sala giochi. Con il regolamento i vincoli saranno più forti". Secondo il presidente della commissione Antimafia, David Gentili "si apre un percorso a tappe forzate per recuperare il tempo perduto e intervenire su due emergenze: la dipendenza dal gioco d'azzardo e gli interessi delle mafie in queste attività. L'assessore di Empoli ci ha indicato una strada, ma c'è bisogno di una norma nazionale che dia piu' potere ai sindaci e faccia rinunciare lo Stato ai 9 miliardi di entrate all'anno che derivano dal gioco d'azzardo".

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